Zemanlandia - A volte ritornano, è davvero un amore senza fine quello tra Zdenek Zeman e il Foggia.
Il tecnico boemo siederà per la quarta volta, nella sua lunghissima carriera, sulla panchina rossonera, questa volta in Lega Pro.
Quello tra Zeman e il club pugliese è da sempre qualcosa di più, un' intesa passata da crisi e polemiche a momenti indimenticabili.
La storia di un rapporto tra una delle piazze più calde del Calcio meridionale e uno degli allenatori più desiderosi di dare spettacolo.
Zeman non lascia mai veramente i rossoneri, il suo cuore resta sempre a Foggia. Il grande ritorno di Zemanlandia
Proprio a Foggia, il tecnico boemo vive uno dei momenti più significativi della sua carriera quando, a cavallo tra il 1989 e il 1994.
In quel periodo è assoluto protagonista della nascita di 'Zemanlandia';
la massima espressione di un gioco energico e vivo che ha come cardine il 4-3-3 tanto caro a Zeman.
In quegli anni il grande merito del tecnico sarà quello di valorizzare, attraverso quel gioco così spettacolare, giocatori che fino a quel momento erano praticamente sconosciuti.
Stagioni elettrizzanti, in cui lo Zaccheria di Foggia era un fortino inespugnabile, la casa di una piccola realtà vogliosa di diventare grande a suon di gol e risultati tennistici.
Di lui i tifosi ricordano il modo in cui si è vinto il campionato di Serie B nel 1990-91 con il miglior attacco del campionato, e un gioco spumeggiante.
Questo grazie al contributo del trio delle meraviglie formato da Giuseppe Signori, Roberto Rambaudi e Francesco Baiano (capocannoniere del campionato).
Quel Foggia ben figurerà anche nella massima Serie, salvandosi per tre stagioni, sfiorando anche l'ingresso in Coppa Uefa.
Il contesto adesso è completamente diverso, ma i ritorni romantici piacciono sempre nel calcio.
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