"De Luca, vergogna, dimettiti subito!". No Dad infuriati sotto la sede della Regione Campania chiedono la riapertura delle scuole.
No Dad contro De Luca
I genitori No Dad della Campania non ci stanno alla chiusura delle scuole e cosi' hanno portato il suono di decine e decine di campanelle in piazza a Napoli, davanti la sede della Giunta della Regione Campania.
A più riprese si e' levato il grido 'Vergogna, vergogna' e 'Dimissioni, Dimissioni' indirizzato ai rappresentanti della Regione ma anche a quei sindaci che con proprie ordinanze hanno mantenuto le scuole chiuse anche quando le norme nazionali e regionali consentivano la didattica in presenza.
"L'Italia e' stato il Paese d'Europa che ha tenuto piu' a lungo le scuole chiuse - ha detto Palmira Pratillo, presidente dell'associazione Scuole Aperte Campania - e in questo panorama la Campania ha superato anche questo triste primato con sole 6 settimane di didattica in presenza dall'inizio dell'anno scolastico".
E per ricordare alle istituzioni che la scuola e' un diritto costituzionale, i genitori No Dad hanno letto in coro l'articolo 34 della Costituzione.
A manifestate sono arrivate famiglie anche da Caserta, Aversa, Benevento, Torre Annunziata e dal Salernitano. "Da domani - ha detto Domenico, un papa' arrivato da Caserta - vogliamo tornare a essere italiani. Vogliamo che i nostri figli abbiamo la stessa possibilità di andare a scuola cosi' come accade nelle altre regioni".
I genitori hanno affermato che la Dad "riduce la scuola a mero nozionismo, pregiudicando il benessere psicologico dei ragazzi e obbligandoli a un innaturale isolamento" evidenziando anche il valore della scuola soprattutto al Sud "come presidio di legalita'".
In particolare sono state rimarcate le difficolta' con cui si scontrano soprattutto i bambini delle prime classi elementari che devono imparare a leggere e scrivere "senza che la maestra possa correggerli".
Tante le testimonianze di genitori che ogni giorno si dividono tra la Dad dei figli e il lavoro in smart working. La piazza antistante la Regione e' stata tappezzata di striscioni e manifesti: 'La scuola e' a scuola'; 'No scuola, no party'; 'Voglio andare a scuola. Basta PC, mi sto cecando gli occhi"; 'Scuola diritto essenziale'; 'Dad: Dimenticati a Distanza'. E sullo sfondo un camioncino su cui campeggia la grande scritta 'Scuole chiuse: Crimine di pace".
In piazza anche un banchetto per raccogliere messaggi che poi saranno raccolti in un manifesto da consegnare in Regione. E al fianco delle famiglie sono scesi a protestare anche i conducenti degli scuolabus di Napoli che con le scuole chiuse non lavorano da circa un anno e sono senza sussidi.
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