Chi è Veronica Sposito, l’insegnante accusata di violenze su minori
L'insegnante è stata arrestata dopo le indagini condotte dagli inquirenti a seguito della denuncia di alcuni genitori
Veronica Sposito, insegnante di sostegno di 37 anni, è stata arrestata con gravi accuse di violenza sessuale, induzione a compiere atti sessuali e maltrattamenti nei confronti di sei alunni minorenni.
La donna, residente a Meta di Sorrento, era in servizio presso la scuola "Catello Salvati" dell'Istituto Comprensivo 2 Panzini di Castellammare di Stabia. L’arresto è stato eseguito a seguito di un'indagine che ha preso il via dopo un’aggressione subita dalla Sposito il 14 novembre 2023, ad opera di alcuni genitori che la accusavano di abusi sui propri figli. Nonostante le accuse iniziali, la docente si dichiarò innocente, ma le indagini successive hanno rivelato una realtà agghiacciante.
L'indagine che ha portato alla luce gli abusi
Le indagini sono partite subito dopo l'aggressione, con il coinvolgimento delle forze dell'ordine e della Procura. In particolare, le testimonianze protette dei minori coinvolti e l'analisi dei dispositivi elettronici, tra cui i telefoni cellulari, hanno permesso di ricostruire un quadro inquietante. Secondo quanto emerso, Veronica Sposito, a partire da ottobre 2023, avrebbe abusato della sua posizione di insegnante di sostegno per compiere atti sessuali e spingere i ragazzi a comportamenti di natura sessuale.
Le vittime, infatti, sono state portate dalla docente in una stanza riservata della scuola, denominata “la saletta”, dove la donna avrebbe mostrato loro materiale pornografico, intavolando discorsi espliciti e di natura sessuale. Non solo: alcuni alunni sono stati spinti a scambiarsi atti sessuali tra di loro e, in almeno una circostanza, uno degli alunni avrebbe avuto un rapporto sessuale con la docente.
I dettagli delle indagini: messaggi e video compromettenti
Ulteriori dettagli sulle modalità degli abusi sono emersi dall'analisi dei messaggi e delle registrazioni estratte dai dispositivi elettronici. Tra le prove più agghiaccianti, i carabinieri hanno trovato numerosi messaggi vocali e materiale pornografico inviato dalla docente agli alunni. Inoltre, è stato scoperto che l'insegnante aveva creato un gruppo Instagram denominato “la saletta” per mantenere i contatti con i ragazzi e proseguire le sue manipolazioni sessuali. In alcuni casi, la docente avrebbe inviato foto pornografiche, utilizzando una modalità di cancellazione automatica dei messaggi per impedire che i ragazzi potessero salvarli.
Anche le frasi vergognose pronunciate dall’insegnante durante gli incontri con gli studenti sono state documentate. Veronica Sposito avrebbe posto domande intime come “Quando avete dato il primo bacio?” e “Quando avete fatto sesso per la prima volta?”, vantandosi delle sue esperienze sessuali e raccontando preferenze intime in modo osceno.
Minacce e manipolazione: il controllo sugli alunni
Le indagini hanno rivelato che la docente esercitava una forte pressione sui suoi alunni. Le vittime sarebbero state minacciate, dicendo loro che se non avessero mantenuto il segreto, avrebbero rischiato di essere bocciati, di mandare i genitori in carcere o di finire in comunità. Inoltre, la donna si vantava di avere rapporti con membri delle forze dell'ordine, facendo leva su questa presunta connessione per spaventare e intimidire i ragazzi.
Le prove raccolte, comprese le testimonianze dei genitori che hanno infine convinto i figli a parlare, hanno portato all'arresto di Veronica Sposito. In particolare, un alunno sospeso da scuola ha iniziato a raccontare l’accaduto ai genitori, mostrandogli alcuni dei messaggi compromettenti scambiati con l’insegnante.
La reazione della comunità e l'intervento delle autorità
Il caso ha sconvolto profondamente la comunità di Castellammare di Stabia, con il sindaco Luigi Vicinanza che ha dichiarato di essere vicino alle famiglie e ai bambini coinvolti. La città è rimasta scossa dalla violenza di quanto emerso, e il sindaco ha ribadito l'importanza di garantire che la scuola rimanga un luogo sicuro per l'educazione dei giovani.
Vicinanza ha anche sottolineato l'impegno dell'Amministrazione per la realizzazione di un nuovo plesso scolastico, un progetto da 3 milioni di euro che mira a fornire spazi moderni e sicuri per gli studenti, finanziato con fondi del Pnrr.
Le indagini proseguono: il futuro del caso
L'arresto di Veronica Sposito rappresenta solo una fase iniziale delle indagini. La docente resta comunque innocente fino al terzo grado di giudizio, e avrà la possibilità di difendersi dalle accuse e fare appello alla decisione del tribunale. Le indagini proseguono per fare luce su tutta la vicenda, garantire giustizia alle vittime e accertare eventuali altri coinvolgimenti.
Questo caso ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nelle scuole e ha reso evidente la necessità di tutelare maggiormente i minori da eventuali abusi, assicurando che le strutture educative rimangano spazi sicuri e protetti per tutti gli studenti.