Liste d'attesa, De Luca accusa: “A Milano giochi di prestigio” poi promette: “Problema risolto entro 2023”
LISTE D'ATTESA DE LUCA. "Dobbiamo vincere la sfida delle liste d'attesa e lo faremo entro la fine del 2023". Vincenzo De Luca ripete da un po' il mantra sui tempi della Sanità campana. Lo ha fatto anche in occasione dell'inaugurazione della nuova pet tac dell'Ospedale Monaldi di Napoli”.
Le liste d'attesa rappresentano una delle principali criticità del servizio sanitario regionale. Tuttavia, secondo il governatore, sembra che questa piaga stia per essere sconfitta. Il 15 giugno scorso, NapoliToday ha diffuso un video che illustra le difficoltà nell'effettuare prenotazioni per visite ed esami presso gli ospedali e le ASL di Napoli.
Utilizzando un cellulare nascosto, sono stati effettuati diversi tentativi di prenotazione, ottenendo risposte preoccupanti: 14 mesi di attesa presso l'ASL Napoli 1 per terapie contro l'artrosi alle mani, 8 mesi per una risonanza magnetica presso il Cardarelli e 11 mesi per una colonscopia presso il Pascale, a patto che si disponga già di una diagnosi oncologica.
Le parole di De Luca
"Il problema è che manca il personale, oltre al fatto che ci sono cattive abitudini da parte degli utenti. Abbiamo aperto gli ambulatori anche di sabato e domenica ma sono vuoti perché la gente non ci va. Supereremo il problema già con la possibilità di prenotare nelle farmacie, dove i cittadini potranno conoscere struttura pubblica o convenzionata che garantisce il minor tempo di attesa per la prestazione".
Durante il convegno presso il Monaldi, De Luca ha sollevato un altro problema riguardante l'affollamento e la carenza di personale nei pronto soccorso. A gennaio 2023, NapoliToday ha realizzato un altro servizio video che cercava di capire perché siano stati spesi diversi milioni di euro per la costruzione dei pronto soccorso presso i due policlinici partenopei, ovvero il Vanvitelli e la Federico II, che tuttavia rimangono chiusi.
Liste d'attesa De Luca
Napoli è una delle poche città italiane in cui i policlinici non dispongono di una rete di emergenza, fondamentale per la formazione dei nuovi medici.
Di fronte a questa situazione, il governatore ha risposto: "Non disponiamo di personale nemmeno per i pronto soccorso già esistenti, figuriamoci per quelli da aprire".