Meloni a 'Dritto e Rovescio': «Arrestiamo bambini? Ditelo alla mamma di Giogiò»
La premier rispondendo alle domande di Paolo Del Dobbio durante la trasmissione di ieri sera su Rete 4 ha ricordato il caso del musicista napoletano
Le dichiarazioni del premier Giorgia Meloni sul decreto Caivano e le baby-gang hanno riportato l'attenzione sul tragico caso di Giovanbattista Cutolo, noto come Giogiò, un giovane musicista di 24 anni ucciso a Napoli il 31 agosto 2023.
Durante il programma "Dritto e rovescio" su Rete 4, Meloni ha dichiarato:
Noi vogliamo arrestare i bambini? La sinistra lo vada a dire alla madre del musicista di Napoli, ammazzato per il parcheggio di un motorino
Meloni ha fatto riferimento al caso di Giogiò, figlio di Daniela Di Maggio e Franco Cutolo, regista teatrale e fondatore della compagnia Li Febi Armonici.
Chi era Giogiò Cutolo
Giogiò è stato vittima di un alterco scaturito da una banale disputa sul parcheggio di uno scooter. Durante la discussione, uno dei partecipanti ha estratto una pistola e ha sparato tre colpi in direzione di Giogiò, colpendolo mortalmente al torace e alla schiena. Nonostante i tentativi di soccorso, il giovane è deceduto sul posto. L'assassino, un sedicenne, ha sostenuto di aver sparato per paura, ma le prove raccolte dalle telecamere hanno dimostrato il contrario.
I funerali di Giogiò
Si sono tenuti il 6 settembre 2023 e il Conservatorio di Napoli gli ha dedicato un'aula in suo onore. La sua morte ha scosso profondamente la comunità e sollevato interrogativi sulla violenza giovanile e sulla necessità di affrontare il fenomeno con decisione e determinazione.
Le parole di Giorgia Meloni, che ha fatto riferimento al caso di Giogiò nel contesto della discussione sul decreto Caivano, hanno stimolato un acceso dibattito sulla gestione delle baby-gang e sulla sicurezza dei cittadini. Il tragico destino di Giogiò rimane un monito delle conseguenze devastanti della violenza giovanile e dell'importanza di adottare misure efficaci per prevenirne l'escalation.
Il caso di Giogiò continua a suscitare emozioni e a evidenziare la necessità di un impegno collettivo per creare comunità più sicure e resilienti, in cui giovani come lui possano vivere e realizzare i propri sogni senza il timore di perdere la vita in situazioni tragiche e insensate.