Giovanna Chinnici, chi era la donna uccisa dal cognato per un parcheggio
La donna, in pensione da anni, si dedicava spesso a servizi sociali e volontariato. E' intervenuta per salvare la figlia
La vita tranquilla di Giovanna Chinnici, una donna impegnata nel sociale e appassionata di volontariato, si è interrotta bruscamente il 22 ottobre 2023.
A Nova Milanese, in provincia di Monza e Brianza, una lite in famiglia per un banale parcheggio è degenerata in una tragedia, culminando con l’omicidio di Giovanna per mano del cognato, Giuseppe Caputo, 62 anni. La donna è intervenuta coraggiosamente per difendere la figlia di 28 anni, aggredita dallo zio con un coltello, e ha perso la vita nel tentativo di salvarla.
Il contesto familiare e la lite per il parcheggio
L'omicidio di Giovanna Chinnici è avvenuto a seguito di una lite esplosa nel parcheggio condominiale di via Magellano, dove la donna viveva con altre due sorelle, i rispettivi mariti e l'anziana madre. La famiglia era già nota per frequenti diverbi interni, dovuti a piccole dispute che col tempo si erano aggravate. Secondo le testimonianze, i litigi per questioni futili come i posti auto o i condizionatori si erano intensificati da quando era venuto a mancare il nonno, figura di riferimento della famiglia.
Le tensioni erano divenute insostenibili e, come riportato dal figlio dell’omicida, David Caputo, la convivenza aveva trasformato la vita dei membri della famiglia in un “inferno”. La situazione era talmente esasperata che Giuseppe Caputo aveva tentato di vendere la casa per allontanarsi dai continui scontri, senza successo. La sera della tragedia, però, la lite è sfociata in un’escalation di violenza mortale.
L’aggressione e il tragico epilogo
Il 22 ottobre, Giuseppe Caputo ha aggredito la nipote 28enne con un coltello durante una lite nata per l’ennesima questione di parcheggio. La madre della giovane, Giovanna Chinnici, vedendo la figlia in pericolo, è intervenuta per difenderla, usando il proprio corpo come scudo per proteggerla. Purtroppo, il suo coraggio è costato la vita: Giovanna è stata colpita a morte dal cognato, mentre la figlia è rimasta gravemente ferita, ma sopravvissuta all'attacco.
L’arresto di Giuseppe Caputo è avvenuto poco dopo, e oltre all’accusa di omicidio, gli è stata contestata anche l’ipotesi di premeditazione, dato che la violenza sembra essere stata frutto di una rabbia accumulata nel tempo.
Il ricordo di Giovanna Chinnici
Giovanna Chinnici era una figura molto rispettata e amata nella comunità. Da quando era andata in pensione, si era dedicata completamente al volontariato e alle sue passioni, come il Tai Chi e la psicomotricità. Aveva collaborato per oltre vent’anni con il circolo Arci di Nova Milanese, dove coordinava corsi dedicati ai bambini.
Il circolo Arci ha ricordato Giovanna con commoventi parole: “Era una persona dolce, solare e sempre pronta ad aiutare. Il suo sorriso era il suo biglietto da visita, e resterà per sempre nei nostri cuori”. Anche il maestro di Tai Chi di Giovanna, Massimiliano Rozzoni, ha voluto sottolineare la sua costante voglia di apprendere e riflettere, ricordandola come una persona sempre curiosa e interessata al miglioramento personale.
Il cordoglio delle istituzioni
La notizia della morte di Giovanna ha sconvolto profondamente la comunità locale. Il sindaco di Cinisello Balsamo, Giacomo Gilardi, ha espresso il suo dolore sui social, ricordando Giovanna per il suo coraggio e il suo impegno nel sociale. “Giovanna è stata una donna coraggiosa che ha difeso la figlia da un'aggressione brutale. Era conosciuta per la sua gentilezza e dedizione, e la sua perdita lascia un vuoto immenso nella nostra comunità”, ha scritto il sindaco.
Anche Fabrizio Pagani, sindaco di Nova Milanese, ha commentato l'accaduto, esprimendo il suo sgomento per una tragedia così vicina alla vita quotidiana del paese: “Eventi così tragici ci lasciano senza parole, ci colpiscono nel profondo quando accadono vicino a noi. Tutta la comunità si stringe intorno alla famiglia Chinnici in questo momento di dolore”.
La tragica morte di Giovanna Chinnici è un triste esempio di come anche piccoli attriti familiari possano degenerare in violenza incontrollabile. Il suo coraggio e la sua dedizione alla famiglia rimarranno per sempre impressi nella memoria di chi l’ha conosciuta, mentre la comunità si unisce nel cordoglio per una vita spezzata in circostanze così drammatiche.