Mimma Faia
Mimma Faia

Mimma Faia, una mamma di 38 anni e lavoratrice presso la trattoria "Theo Trattoria", è deceduta ieri, 12 dicembre, dopo due mesi di agonia in Terapia Intensiva. L’incidente risale a quando la donna, durante il turno di lavoro, è rimasta folgorata mentre puliva la cappa nella cucina del ristorante situato vicino via Paolo Balsamo.

La donna lascia tre figli, di 21, 19 e 14 anni, segnando una perdita devastante per la sua famiglia e aprendo un caso che mette in luce gravissime mancanze sul posto di lavoro.

Indagini sul locale: violazioni e irregolarità

Le indagini sul ristorante "Theo Trattoria" hanno portato alla luce una serie di irregolarità che aggravano ulteriormente la vicenda. Secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, il locale non possedeva né le licenze necessarie per l'apertura né un dispositivo salvavita obbligatorio per garantire la sicurezza degli impianti elettrici.

La trattoria avrebbe iniziato a operare nonostante la richiesta di licenza fosse stata respinta, continuando a lavorare in condizioni del tutto precarie. L’assunzione di Mimma Faia sarebbe avvenuta mentre il locale era ancora in fase di lavori, con ambienti non a norma e privi di adeguate misure di sicurezza.

Le condizioni di lavoro nella trattoria

La testimonianza di colleghi e conoscenti evidenzia una situazione di forte disagio per i dipendenti del ristorante. Mimma era spesso costretta a infilarsi all’interno della cappa per pulirla, un’attività rischiosa che si svolgeva in totale assenza di precauzioni.

Inoltre, la trattoria presentava altre problematiche strutturali:

  • Bagni e spazi per i dipendenti insufficienti.
  • Planimetrie non conformi e privi dei requisiti necessari per la sorvegliabilità del locale.

Questi elementi mostrano un quadro di totale trascuratezza che ha contribuito a creare le condizioni per il tragico incidente.

Le indagini proseguono: cosa accadrà ora?

Il corpo di Mimma Faia sarà sottoposto ad autopsia per determinare con precisione le cause della morte. Intanto, la polizia sta procedendo con l’iscrizione degli indagati nel fascicolo dell’inchiesta. Le responsabilità ricadrebbero sui proprietari del locale, che dovranno rispondere delle irregolarità riscontrate e dell’omessa sicurezza che ha causato la morte della lavoratrice.

Le accuse potrebbero includere omicidio colposo e violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro, aprendo la strada a un possibile processo penale.

Un dramma che si poteva evitare

La tragedia di Mimma Faia è l’ennesima dimostrazione dell’importanza di garantire condizioni di sicurezza adeguate sul lavoro. La mancanza di dispositivi salvavita e le irregolarità amministrative hanno portato a una perdita che si poteva prevenire.

Questa vicenda deve servire da monito per il rispetto delle leggi sulla sicurezza e per il controllo rigoroso delle attività commerciali, affinché simili tragedie non si ripetano.

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