In Italia

Dall'inizio dell'epidemia, almeno 236.305 persone hanno contratto il coronavirus (+163 nelle ultime 24 ore, visto il ricalcolo effettuato dalla Campania di -230 unità). In Lombardia ci sono stati 272 casi e 31 morti. Nel Paese 34.223 sono decedute (+56) e 173.085 sono state dimesse (+1.747). Attualmente i soggetti positivi sono 28.997 (-1.640). I pazienti ricoverati con sintomi sono 3.893 (-238), di cui 227 in terapia intensiva (-9).

Iss: "Dati incoraggianti ma epidemia non è finita"

Dati incoraggianti anche secondo il ministero della Salute e l'Iss, che hanno diffuso i dati relativi al periodo 1-7 giugno. La criticità in Italia "resta bassa", ma l'epidemia di coronavirus non è conclusa, secondo il ministero e l'Iss. Il "quadro generale della trasmissione e dell'impatto dell'infezione", scrive il ministero, "rimane a bassa criticità", perché "si osserva una generale diminuzione del numero di casi e una assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali", in primis gli ospedali e in particolare dei reparti di terapia intensiva.

Restano alcune realtà preoccupanti come la regione Lombardia

Restano però "in alcune realtà regionali" numeri tali da non consentire un abbassamento della guardia "in alcune parti del Paese, la circolazione di Sars-CoV-2 è ancora rilevante" e "in quasi tutta la Penisola sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio". L'indice Rt, che misura il tasso di contagiosità, è vicino al livello di guardia (che è 1) in almeno tre Regioni: Lombardia, Lazio e Puglia (che però ha numeri di nuovi contagi molto bassi: solo 2, nel corso delle ultime 24 ore, e 1 solo nelle 24 ore precedenti). La situazione "continua a migliorare e l'incidenza di covid è in diminuzione pressoché in tutte le regioni", è il commento del direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. L'indice di trasmissibilità Rt "è al di sotto di 1 in tutte le aree del Paese. Naturalmente - avverte - il virus continua a circolare anche se a bassa intensità, per cui non si puè escludere l'occorrenza di possibili focolai".

L'attacco del sindaco Sala alla Regione Lombardia

Nel frattempo non si placano le polemiche sulla gestione dell'emergenza in Lombardia. A riaccenderle, questa volta, è stato il sindaco di Milano Giuseppe Sala. "Che voto si merita la Regione Lombardia? - ha detto il primo cittadino - Un voto insufficiente". "L'assessore Gallera è in politica da una vita - ha aggiunto Sala - ma si è trovato a gestire una situazione più grande di lui. Ha fatto una serie di errori. Ho l'impressione che nella fase iniziale si sia montato un po' la testa". "E il governo - ha aggiunto -? Un sei e mezzo, sapendo però che la parte difficile comincia ora".(Tgcom24) Leggi anche: Coronavirus, da lunedì nessun distanziamento sugli aerei.
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
«Le donne sono cagne, i gay pedofili, i neri scimmie»: l'odio social del leghista.