Mostro di Firenze, nuova pista: un sospettato mai indagato al centro delle indagini
Depositate nuove memorie dagli esperti: si indaga sull’"Uomo del Mugello" e sul possibile legame con i duplici omicidi tra il 1968 e il 1985
A distanza di oltre mezzo secolo dal primo delitto del Mostro di Firenze, potrebbe esserci una svolta. Gli esperti Alessio Tranfa, penalista, e Paolo Cochi, consulente, hanno depositato una memoria che punta i riflettori su un nuovo sospettato mai formalmente indagato, noto come l’"Uomo del Mugello". Questa figura, ignorata all’epoca dalla Squadra Anti Mostro, potrebbe essere collegata ai duplici omicidi che hanno sconvolto la Toscana tra il 1968 e il 1985.
Le richieste avanzate alla procura
La memoria depositata include diverse richieste di approfondimento investigativo:
- Impronte e Dna: Verifica delle impronte papillari del sospettato e analisi di tracce di Dna su una macchina da scrivere appartenente all’uomo.
- Fotografie e perizia antropometrica: Acquisizione di immagini degli anni ’80 per una perizia antropometrica che potrebbe confermare la somiglianza con le descrizioni dei testimoni.
- Bobine delle telefonate: Richiesta di copia delle registrazioni delle minacce telefoniche del 1984, inviate ai Carabinieri di Borgo San Lorenzo e alla magistrata Silvia Della Monica.
I collegamenti tra il sospettato e gli omicidi
Il consulente Paolo Cochi ha ricostruito la figura dell’"Uomo del Mugello". Nato nella zona in cui venne imbucata la lettera con una parte del seno di Nadine Mauriot, l’uomo era già stato interrogato dai Carabinieri nel 1984. A suo carico, una condanna per favoreggiamento legata al furto di una Beretta calibro 22, l’arma utilizzata nei delitti del Mostro, mai ritrovata.
Elementi chiave:
- Testimonianze che lo collocano nei pressi delle scene del crimine, tra cui Vicchio e Scopeti.
- Descrizioni compatibili con il sospettato: alto, rossiccio e cacciatore esperto.
- Possesso di due proiettili già esplosi, poi misteriosamente spariti dai fascicoli.
La macchina da scrivere e il possibile collegamento con il Mostro
Cochi ha acquistato dal figlio del sospettato una macchina da scrivere che potrebbe essere collegata alle lettere inviate dal Mostro ai magistrati. Una macchia presente sul dispositivo, potenzialmente di sangue, è ora oggetto di richiesta per un accertamento irripetibile volto a estrarne il Dna.
Nuove memorie per indagare sugli ultimi omicidi
A giorni, l’avvocato Tranfa depositerà ulteriori richieste di indagine sugli omicidi Scopeti (1985) e Pettini-Gentilcore (1974). Le testimonianze raccolte indicano che la vittima Stefania Pettini aveva confidato alla sorella di essere stata seguita da un uomo con una macchina rossa, compatibile con il sospettato.
Un caso ancora aperto
Nonostante le condanne di Pietro Pacciani e dei "compagni di merende" Mario Vanni e Giancarlo Lotti, molti omicidi del Mostro di Firenze restano ufficialmente irrisolti. Gli elementi raccolti potrebbero finalmente gettare nuova luce su una delle pagine più oscure della cronaca italiana.