Cecilia Sala e Mohammad Abedini Najafabadi
Cecilia Sala e Mohammad Abedini Najafabadi

L'Iran ha formalmente protestato contro l'arresto di Mohammad Abedini Najafabadi, un cittadino iraniano, accusando l'Italia di aver agito in conformità con una politica ostile da parte degli Stati Uniti. Il governo di Teheran ha definito l'arresto «illegale» e ha esortato le autorità italiane a non seguire la politica degli Stati Uniti che, secondo la nota iraniana, mira a «prendere in ostaggio» i cittadini iraniani nel mondo, imponendo leggi statunitensi in altri Paesi. La posizione è stata espressa dal direttore generale per l'Europa occidentale del Ministero degli Esteri iraniano, Majid Nili Ahmedabadi, durante un incontro con l'ambasciatrice italiana Paola Amadei.

L'Iran contro la politica di "presa di ostaggi" degli Stati Uniti

Teheran ha accusato Washington di usare la diplomazia degli ostaggi come strumento di pressione, prendendo in ostaggio iraniani all'estero per motivi politici. Il governo iraniano ha sottolineato che questa politica non solo danneggia i rapporti bilaterali tra Iran e Italia, ma è anche una violazione delle leggi internazionali, comprese le normative sui diritti umani. Secondo la dichiarazione iraniana, l'arresto di Abedini rappresenta un passo negativo nelle relazioni tra i due Paesi, che potrebbero essere compromesse dalla politica statunitense.

La richiesta di Teheran al governo italiano: respingere la politica degli Stati Uniti

Nel suo incontro con l'ambasciatrice Paola Amadei, il direttore generale iraniano ha espresso chiaramente la speranza che l'Italia rigetti la politica di "presa di ostaggi" adottata dagli Stati Uniti. Teheran ha chiesto che vengano create le condizioni per il rilascio di Mohammad Abedini, accusato di reati legati alla sicurezza nazionale, ma che, secondo l'Iran, è stato arrestato in maniera arbitraria. La nota iraniana ha ribadito che l'Italia non dovrebbe permettere che le sue relazioni bilaterali con l'Iran vengano indebolite dalle pressioni americane.

Il caso Sala e il contesto diplomatico

L'arresto di Abedini si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Iran e Stati Uniti, ma anche in un periodo delicato per i legami tra Teheran e Roma. La protesta iraniana arriva pochi giorni dopo l'arresto della giornalista italiana Cecilia Sala, avvenuto il 19 dicembre 2024 a Teheran, una settimana dopo il suo arrivo nella capitale iraniana con un visto giornalistico. L'incidente ha ulteriormente complicato la situazione diplomatica tra i due Paesi, già segnata dalle difficoltà nei rapporti con gli Stati Uniti.

Le implicazioni politiche per l'Italia

La posizione espressa da Teheran rappresenta un avvertimento per l'Italia riguardo le sue relazioni con l'Iran. Mentre il governo italiano si trova a dover bilanciare i suoi legami storici con Teheran e le alleanze politiche con gli Stati Uniti, l'Iran ha sollecitato Roma a non cedere alle pressioni esterne e a proteggere i suoi legami bilaterali con l'Iran. In questo scenario, la gestione del caso Abedini e delle sue implicazioni legali e politiche sarà fondamentale per evitare ulteriori tensioni tra i due Paesi.

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