Redditometro: maggioranza di governo divisa tra Lega e Forza Italia
Era stato sospeso nel 2018, ora un decreto in Gazzetta Ufficiale lo riattiva
Il governo italiano si trova diviso sul tema del redditometro, uno strumento fiscale riattivato recentemente tramite un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale e firmato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo.
Il redditometro, che il fisco utilizza per stimare il reddito presunto delle persone fisiche, era stato sospeso nel 2018, ma ora è stato riattivato con alcune modifiche.
Forza Italia e Lega hanno espresso la loro opposizione, richiedendo maggiori chiarimenti al viceministro Leo, il quale ha precisato che il nuovo redditometro non è identico a quello sospeso anni fa.
Forza Italia: "Sempre Stati Contrari al Redditometro"
Forza Italia ha subito manifestato la sua contrarietà al decreto. Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha espresso dubbi sull'opportunità di ripristinare il redditometro, affermando: “Rimettono il redditometro? Non credo proprio…”.
Fonti interne al partito hanno sottolineato che Forza Italia è storicamente contraria a questo strumento, ritenendo che confligga con il provvedimento del concordato preventivo contenuto nella delega fiscale.
Il partito sta cercando di comprendere le ragioni dietro questa mossa, che sembra in contrasto con le loro posizioni storiche.
Lega: "Modalità da Grande Fratello"
Anche la Lega, guidata da Matteo Salvini, ha espresso una forte opposizione al redditometro. Fonti del partito hanno dichiarato:
“La Lega è sempre stata contraria al redditometro. L'inquisizione è passata da tempo e non tornerà di certo con la Lega al governo. Controllare la spesa degli italiani, in modalità Grande Fratello, non è sicuramente il metodo migliore per combattere l'evasione”.
Il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, ha ulteriormente criticato la proposta, definendola strana e poco in linea con le politiche del centrodestra, da sempre critiche nei confronti di strumenti simili.
Fratelli d’Italia: "Una Risposta a Chi Dice che Non Ci Occupiamo di Evasione"
Fratelli d’Italia, per voce del presidente della Commissione Finanze alla Camera, Marco Osnato, ha difeso il decreto. Osnato ha spiegato che non si tratta di una svolta epocale, ma di un aggiornamento di alcuni parametri esistenti. Ha anche sottolineato che questa mossa risponde alle critiche secondo cui il governo Meloni non si occuperebbe adeguatamente dell'evasione fiscale. Osnato ha minimizzato l'impatto del decreto, affermando che esso non annacqua né intacca la riforma fiscale del governo.
Viceministro Leo: "Non è il Vecchio Redditometro"
Il viceministro Leo ha cercato di chiarire le intenzioni del decreto, sottolineando che il nuovo strumento non è una reintroduzione del redditometro del 2015, introdotto dal governo Renzi.
Leo ha spiegato che il decreto ministeriale mira a limitare il potere discrezionale dell'amministrazione finanziaria nell'attuare l'accertamento sintetico, ovvero la possibilità del fisco di contestare al contribuente incongruenze tra acquisti, tenore di vita e reddito dichiarato. Il decreto del 2018, secondo Leo, aveva creato un vuoto normativo che questo nuovo provvedimento intende colmare, garantendo maggiori tutele per i contribuenti.
Dettagli del Decreto
Il decreto recentemente pubblicato interviene per correggere una distorsione creata nel 2018, quando il governo Conte 1 abolì il D.M. 16 settembre 2015, noto come "redditometro".
Leo ha spiegato che il nuovo decreto introduce paletti precisi per garantire i diritti dei contribuenti, limitando il contenuto induttivo dell'accertamento e privilegiando i dati puntuali. Il provvedimento è stato condiviso con le associazioni dei consumatori, l'Istat e il garante della privacy, e prevede, tra le altre cose, un doppio contraddittorio obbligatorio per aumentare le garanzie per i contribuenti.
Prossimi Passi
Fonti di Palazzo Chigi hanno riferito che, d'accordo con la Presidenza del Consiglio, il viceministro Leo relazionerà sul contenuto del decreto nel prossimo Consiglio dei ministri.
Questo intervento sarà cruciale per chiarire ulteriormente le intenzioni del governo e rassicurare le parti contrarie sulla natura e gli obiettivi del nuovo redditometro.