Tuffi in mare, pericolosissimi, dopo essersi arrampicati sui lampioni davanti alla scogliera: è l'ultima "moda" dei ragazzini napoletani.
Dopo la quarantena per il coronavirus e l'estate ormai arrivata a pieno regime, hanno preso d'assalto come sempre il tratto di mare di Mergellina, il più vicino al centro cittadino, oltre che a quello di Posillipo e via via risalendo la costa napoletana.
I tuffi dai lampioni
E nel farlo, non esitano a mettersi in pericolo da soli: in molti, infatti, si arrampicano sui lampioni che costeggiano il braccio che collega Castel dell'Ovo alla terraferma, usandoli come trampolini per tuffarsi in mare, incuranti del pericolo degli scogli sottostanti.
Ma non solo: anche la Villa degli Spiriti della famosa "Fenestella a Marechiaro" è diventata preda dei ragazzini, che anche in questo caso incuranti dei rischi che corrono, si arrampicano sui punti più alti di ciò che resta di un ninfeo romano (risalente a più di duemila anni fa) appartenente alla villa di Publio Vedio Pollione, un liberto divenuto cavaliere.
E da lì, senza rispetto neppure per la storia, si lanciano in mare, senza considerare i pericoli che questo può comportare anche per loro stessi. Le immagini, diffuse dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, testimoniano il modo del tutto personale dei ragazzini di intendere il divertimento.
"Comportamenti pericolosi e scellerati", ha detto Borrelli, "sembra essere diventata una vera e propria sfida alla sorte e alle istituzioni. Bisogna, mettere fine a questa abitudine, intensificando i controlli in queste aree, prima che accada un’inevitabile tragedia".
Il riferimento è ad un episodio accaduto pochi giorni fa nella penisola sorrentina, dove un ragazzino ora rischia di perdere l'uso delle gambe proprio per un tuffo dagli scogli. Fonte: Napoli Fanpage
Tuffo in mare fatale qualche giorno fa
Tuffo in mare fatale per un giovane 17enne di Torre del Greco. Il ragazzo era in spiaggia ieri con gli amici, esattamente a Meta di Sorrento. Come riportato da Cronache della Campania, un tuffo in mare fatto dalla scogliera è costato molto caro al minorenne. Qualcosa va storto, sembra che il ragazzo abbia un malore in acqua, viene soccorso quasi esanime: gli effetti di un violento trauma.
Violento urto
Il ragazzo infatti urta violentemente il capo contro uno scoglio. Immediato l’intervento dei soccorsi che compreso la gravità dell’incidente immobilizzano il ragazzo su tavola spinale.
Il giovane sulla barella lamenterà di non avvertire alcuna sensibilità alle gambe. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Sorrento sarà poi da lì trasferito all’ospedale di Caserta con una diagnosi atroce: frattura colonna cervicale e midollare che in altri termini vuol dire paralisi arti inferiori. Fonte: Cronache della Campania
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