Strage Altavilla
Strage Altavilla

Nel febbraio scorso, la città di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, è stata sconvolta da un efferato caso di omicidio familiare. 

Giovanni Barreca, imbianchino e padre di famiglia, ha ucciso la moglie Antonella Salamone e i due figli, Kevin di 16 anni e Emmanuel di 5. Dopo una perizia psichiatrica, il giudice ha dichiarato Barreca incapace di intendere e volere. Ora, l’uomo lascerà il carcere per essere trasferito in una REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza), una struttura sanitaria destinata a ospitare persone con gravi patologie psichiatriche.

Giovanni Barreca e la strage di Altavilla: il dramma familiare che ha sconvolto Palermo

Nel febbraio scorso, Altavilla Milicia è stata teatro di una strage che ha scosso profondamente la comunità locale e tutta la Sicilia. Giovanni Barreca, noto per essere un uomo tranquillo e un lavoratore serio, ha compiuto un gesto agghiacciante: ha tolto la vita alla moglie e ai suoi due figli. 

La moglie, Antonella Salamone, e i figli Kevin ed Emmanuel, sono rimasti vittime della furia omicida di Barreca. Secondo le ricostruzioni, l’uomo non ha agito da solo, ma avrebbe avuto la complicità della figlia diciassettenne, anche se le indagini sulla dinamica dell’evento sono ancora in corso.

L'inchiesta e la perizia psichiatrica: Barreca dichiarato incapace di intendere e volere

Il caso di Giovanni Barreca è stato seguito attentamente dalla magistratura, e il giudice per le indagini preliminari (GIP) di Termini Imerese ha disposto una perizia psichiatrica per valutare le condizioni mentali dell’uomo. La perizia ha concluso che Barreca non era in grado di intendere e di volere al momento del fatto, una dichiarazione che lo rende non imputabile ai fini penali. Questa valutazione si basa su una condizione di disturbo psichico grave, che ha portato il giudice a considerare il trasferimento dell’uomo in una REMS come misura di sicurezza adeguata.

La destinazione di Barreca: una REMS per il contenimento dei soggetti con disturbi mentali

Con la dichiarazione di incapacità di intendere e volere, Giovanni Barreca non potrà essere sottoposto a un processo penale tradizionale. La legge italiana prevede per i soggetti dichiarati incapaci di intendere e volere, ma considerati pericolosi per la società, il trasferimento in una REMS. Queste strutture, nate per sostituire gli ospedali psichiatrici giudiziari, accolgono persone che necessitano di sorveglianza per i rischi associati alla loro condizione. In attesa di identificare una REMS adeguata, il Tribunale di Termini Imerese ha stabilito che Barreca venga collocato temporaneamente in una struttura ritenuta idonea, che assicuri un adeguato controllo e un ambiente terapeutico.

La funzione delle REMS e il destino di Giovanni Barreca

Le REMS sono strutture sanitarie di alta sicurezza e sono finalizzate al trattamento psichiatrico dei detenuti non imputabili ma pericolosi. Qui, Giovanni Barreca riceverà assistenza e supporto per la sua condizione, sotto la supervisione di personale medico specializzato. Il trasferimento in una REMS rappresenta una soluzione intermedia tra la pena detentiva e il trattamento medico-psichiatrico, e si configura come misura di sicurezza per proteggere la società, ma anche per offrire al paziente un percorso di cura adeguato. La storia di Barreca e della strage di Altavilla Milicia resta una delle vicende più drammatiche recenti, un caso che pone al centro dell’attenzione la complessità delle situazioni in cui gravi disturbi mentali sfociano in tragedie devastanti.

Un caso di cronaca che solleva domande sul rapporto tra giustizia e sanità mentale

Il caso di Giovanni Barreca e la strage di Altavilla Milicia ha sollevato molte domande sul rapporto tra giustizia, salute mentale e sicurezza pubblica. La decisione del giudice di trasferire l’uomo in una REMS è un chiaro segnale dell’approccio della giustizia italiana nei confronti di persone affette da patologie mentali che commettono reati gravi. Questo caso rappresenta un esempio emblematico di come il sistema giudiziario e sanitario debbano collaborare per gestire situazioni complesse, garantendo al tempo stesso sicurezza e tutela per tutti gli attori coinvolti.

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