Sta decisamente meglio e potrà finalmente lasciare il reparto di Rianimazione il piccolo Eitan, il bambino di cinque anni unico sopravvissuto alla tragedia della funivia Mottarone Stresa costata la vita a 14 persone tra cui la sua intera famiglia composta da padre, madre, fratellino e bisnonni.

Funivia Mottarone, i medici sciolgono la prognosi: Eitan non è più in pericolo di vita

Lo fanno sapere dall'ospedale infantile Regina Margherita di Torino dove il piccolo è ricoverato dal giorno della tragedia. Il trasferimento in un normale reparto pediatrico di degenza avverrà nelle prossime ore dopo che i medici oggi hanno deciso di sciogliere la prognosi del piccolo paziente. Secondo l'ultimo bollettino medico emesso dalla Città della Salute del capoluogo piemontese, le condizioni di Eitan infatti "sono in significativo miglioramento e questa sera la prognosi è stata sciolta". "È in costante miglioramento sia dal punto di vista del trauma toracico sia dal punto di vista del trauma addominale". Lo spiegano i pediatri dell"ospedale torinese. "Nella giornata di domani il bambino uscirà dalla Rianimazione e sarà trasferito in un reparto di degenza". Il bimbo dunque sta rispondendo in maniera ottimale alle terapie mediche tanto che già nei giorni scorsi si erano visti evidenti segnali di miglioramento. Nella caduta della cabina della funivia Eitan aveva riportato un trauma toracico e addominale e svariate fratture agli arti che avevano indotto i medici a sedarlo. Dopo essere stato svegliato dal coma indotto, è stato estubato alla fine della scorsa settimana. Ora è tornato anche a mangiare autonomamente, anche se per ora la sua dieta si limita ad alimenti morbidi e leggeri.

La zia di Eitan: "Vogliamo giustizia"

Accanto a lui c'è sempre la zia Aya, che non lo ha mai lasciato un  attimo. C'è inoltre anche la nonna, arrivata da Israele nei giorni scorsi. "Faremo di tutto perché i sogni di Eitan diventino realtà. Vogliamo giustizia, quello che è successo sul Mottarone si poteva evitare" ha scritto in una lettera letta durante la preghiera in ricordo di suo fratello Amit, di sua cognata Tal e dei bisnonni. "Ci rattrista sapere che gli indagati sono già a casa. Vorremmo che venissero assicurati alla giustizia in tempi brevi" ha aggiunto la donna in riferimento alla decisione del Gip che ha disposto la libertà per gestore e direttore e i domiciliari per il caposervizio. Fonte: Fanpage Leggi anche Roma, uomo di 53 anni ritrovato senza vita in casa in una pozza di sangue. Suo figlio è in gravissime condizioni Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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