Salvatore Coppola
Salvatore Coppola

Durante il processo per l’omicidio dell’ingegnere Salvatore Coppola, il mandante Gennaro Petrucci ha rilasciato una confessione scioccante in aula, riconoscendo il killer e fornendo dettagli sull'organizzazione del delitto.

“Non si uccide una persona così facilmente. Avevo un grande peso sulla coscienza. Sono stato molto turbato. Però voglio far capire alla famiglia perché lui ce l’aveva con me” ha dichiarato Petrucci, spiegando le motivazioni che lo avrebbero spinto a ordinare l’omicidio.

Il killer e il pagamento per l’omicidio

Secondo l’accusa, a premere il grilletto sarebbe stato Mario De Simone, anch’egli imputato nel processo. Petrucci, incalzato dalle domande del pubblico ministero Sergio Raimondi, ha confermato il suo coinvolgimento e ha fatto il nome dell'esecutore materiale.

“La sera dell’omicidio, De Simone mi disse che aveva fatto ‘il servizio’. Gli diedi 500 euro e 4 bottiglie di vino. In totale, gli ho dato settemila euro per l’omicidio” ha ammesso Petrucci, aggiungendo che De Simone avrebbe dovuto ricevere un totale di 20mila euro per il delitto.

Petrucci ha inoltre rivelato che un altro imprenditore avrebbe finanziato l’omicidio, fornendogli 10mila euro. “Io non volevo ucciderlo, ma non mi potevo più tirare indietro” ha spiegato l’imputato-testimone, gettando ulteriore luce su un complotto che avrebbe coinvolto più persone.

Le indagini e il movente

Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Napoli e dal commissariato di polizia San Giovanni-Barra, hanno ricostruito i motivi alla base dell’omicidio. Secondo gli investigatori, il delitto sarebbe stato determinato da contrasti legati alla villa di via De Lauzieres a Portici, residenza di Gennaro Petrucci e della moglie, Silvana Fucito, imprenditrice nota per il suo impegno contro il racket.

A scatenare la faida sarebbe stata una denuncia della Fucito contro Salvatore Coppola. Secondo Petrucci, l’ingegnere avrebbe cercato di vendicarsi partecipando, tramite un prestanome, all’asta giudiziaria della lussuosa villa. Questo avrebbe portato a un’escalation di tensioni culminate nell’omicidio.

Sviluppi giudiziari e nomi coinvolti

Nel corso della sua testimonianza, Petrucci ha fatto nomi e cognomi di diverse persone presumibilmente coinvolte nella vicenda, incluso il presunto finanziatore dell’omicidio. La villa, oggetto del contendere, è stata successivamente confiscata, ma è rimasta al centro di un intricato contenzioso civile.

L’inchiesta prosegue per fare piena luce su tutti i soggetti coinvolti e sulle reali responsabilità dietro il brutale omicidio dell’ingegnere Salvatore Coppola. Gli sviluppi del processo potrebbero portare a nuove rivelazioni e ulteriori implicazioni per gli imputati.

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