Pensioni, dite addio a quota 100. Dopo aver passato la fase critica dell’emergenza sanitaria, è arrivato il momento per il governo di mettere mano ad alcuni dossier critici.
Uno di questi è sicuramente la riforma delle pensioni e la revisione di Quota 100, considerata da molti solo un enorme spreco di denaro non sostenibile da un paese indebitato come l’Italia. Vediamo quali sono le ipotesi di riforma che vengono prese in considerazione dal governo.
Come funziona il sistema delle pensioni previsto da Quota 100
Quota 100 è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2019 ed era, insieme al reddito di cittadinanza, uno dei cavalli di battaglia del governo giallo-verde. La misura era finalizzata a mitigare gli effetti della tanto criticata Riforma Fornero delle pensioni.
I soggetti possono richiedere la pensione Quota 100 solo se in possesso, nel periodo compreso tra il 2019 e il 2021, di un’età anagrafica non inferiore a 62 anni e di un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni.
Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurato, fermo restando il contestuale perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti, ove richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico.
Il requisito contributivo
Richiesto per la pensione Quota 100 può essere perfezionato, su domanda dell’interessato, anche cumulando tutti e per intero i periodi assicurativi versati o accreditati presso l’AGO, le forme sostitutive ed esclusive della medesima, gestite dall’INPS, nonché la Gestione Separata.
La titolarità di una pensione diretta a carico di una delle suddette forme di assicurazione obbligatoria preclude l’esercizio della facoltà di cumulo dei periodi assicurativi.
La pensione Quota 100
Non è cumulabile con altri redditi derivanti da qualsiasi attività lavorativa, svolta anche all’estero, a eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui.
Tale incumulabilità si applica per il periodo intercorrente tra la data di decorrenza della pensione e la data di maturazione del requisito anagrafico per la pensione di previsto nella gestione a carico della quale è stata liquidata la pensione Quota 100.
La percezione di redditi derivanti da attività lavorativa diversa da quella autonoma occasionale, ovvero la produzione di redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale oltre il limite dei 5.000 euro lordi annui comporta la sospensione dell’erogazione del trattamento pensionistico nell’anno di produzione di questi redditi e l’eventuale recupero delle rate di pensione indebitamente corrisposte.
La prestazione spetta ai lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO). Questo significa che vengono ricompresi il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) e le gestioni speciali per i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri). Quota 100, inoltre, si applica anche alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, gestite dall’INPS, nonché ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata.
Invece, alla prestazione non può accedere il personale appartenente alle Forze armate, il personale delle forze di Polizia e di Polizia penitenziaria, il personale operativo del corpo nazionale dei Vigili del fuoco e il personale della Guardia di finanza.
Critiche rivolte alle pensioni di Quota 100
La riforma è stata sin dall’inizio soggetta a forti critiche. Il primo elemento è il costo della misura rispetto ai beneficiari effettivi. Nel 2019, i costi si sono aggirati intorno ai 5 miliardi per una platea di beneficiari inferiore ai 250 mila. Per di più, la misura è finanziata in debito per cui i costi vengono sostenuti in deficit e questo risulta incompatibile per uno strumento di welfare duraturo. Matteo Renzi, da sempre uno dei critici più agguerriti di Quota 100, ha dichiarato di ritenere la misura "un furto alle nuove generazioni".
Quota 100 è risultato deludente anche per quanto riguarda i posti di lavori creati. Infatti, una delle finalità della riforma era quella di permettere il pensionamento di lavoratori più anziani per poter aprire il mercato ai più giovani. Secondo il Sole 24 Ore, a fronte di 200mila uscite con quota 100, ci sarebbero state solo 70mila assunzioni di giovani. Nella classifica delle “professioni” il turnover più marcato è per cuochi e camerieri, pressoché nullo per i lavori ad alta specializzazione. Ben al disotto rispetto al rapporto 1 pensionato 1 nuovo assunto inizialmente prospettato.
Il leader della Lega Matteo Salvini continua a difendere Quota 100:
Che il problema dell’Italia sia Quota 100 fa ridere chiunque. Quota 100 ha offerto la libertà a 300mila italiani e italiane di andare in pensione dopo 38 anni di lavoro. Quindi non ha regalato niente a nessuno, ed il pubblico impiego è una parte minimale. Invito il collega a informarsi perché non è costata 10 miliardi.
Io sono orgoglioso di avere smontato la legge Fornero, che era infame, ingiusta, iniqua. Ricordate che il debito pubblico si ripaga solo se gli italiani lavorano, perché possono spendere e consumare di più.
Le proposte di riforma delle pensioni e il superamento di Quota 100
Quota 100 rimane comunque una misura provvisoria che rimarrà in vigore fino a 31 dicembre 2021. Per cui è arrivato il momento di decidere cosa fare: confermarla o riformare di nuovo il sistema. La ministra per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone ha dichiarato che il governo è al lavoro per limare lo scalone che si è creato.
L’ipotesi è quella di introdurre per tutti Quota 101 per garantire delle regole certe e uguali per tutte le categorie di lavoratori.
L’opposizione, invece, ha come obiettivo l’introduzione di Quota 41. Con questo sistema, qualsiasi lavoratore potrebbe andare in pensione raggiunti i 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica.
L’intenzione di riformare la misura dopo la scadenza è confermata dal sottosegretario Baretta. In un’intervista a Repubblica: da un lato, conferma Quota 100 fino al prossimo anno in quanto “in questo contesto di crisi profonda può considerarsi un ammortizzatore sociale”; dall’altro, afferma che non c’è “alcuna intenzione di confermarla”.
Proprio per questo motivo, Nunzia Catalfo, Ministro del Lavoro, ha promesso che i tavoli con i sindacati ripartiranno a breve.
Ho già inviato un messaggio alla presidenza del Consiglio e in breve tempo potremo riprendere il filo del discorso - ha spiegato la Catalfo -. C’è la volontà di affrontare il tema della flessibilità in uscita da dare ai lavoratori più anziani.(TrendOnline)
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