Crisi sanitaria in Campania: il botta e risposta tra De Luca e Gemmato solleva interrogativi sulla responsabilità

Il servizio sanitario in Campania si trova in uno stato di grave crisi, con liste d'attesa per prestazioni specialistiche che si allungano per mesi, carenze di personale medico e infermieristico, e una drastica riduzione delle postazioni del 118.

Tuttavia, le responsabilità di questa situazione non sono chiare. Durante il giuramento di 600 nuovi infermieri neolaureati a Napoli, si è assistito a un confronto acceso tra il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato.

De Luca ha puntato il dito contro i governi precedenti, lamentando vincoli di spesa che rendono difficile garantire i turni nei pronto soccorso, affermando: "Siamo costantemente in difficoltà. Siamo la Regione che riceve meno fondi dal Governo, con un aumento di appena 3 milioni di euro rispetto all'anno precedente, che vanno solo a coprire gli aumenti delle spese."

Successivamente è intervenuto Gemmato, sostenendo: "Le responsabilità risalgono alle precedenti amministrazioni. Abbiamo destinato risorse aggiuntive al Sud, tra cui 80 milioni in più per la Campania."

Tuttavia, non è ancora chiaro dove risieda la vera responsabilità di questa crisi sanitaria se, nonostante l'incremento dei finanziamenti, la situazione non migliora. Gemmato ha proposto nuove soluzioni per affrontare le liste d'attesa, come l'esempio di alcune regioni dove esami come gli elettrocardiogrammi sono effettuati dalle farmacie: "È un esperimento che potrebbe ridurre le attese, ma va approfondito."

Questa proposta, proveniente proprio da un farmacista di professione come il sottosegretario, solleva dubbi sulla direzione da prendere. Affidarsi maggiormente al settore privato anziché potenziare la sanità pubblica potrebbe essere una soluzione effettiva?

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