Chico Forti, dopo le polemiche della scorsa settimana in merito alla documentazione di Enrico Forti, il nostro connazionale da 21 anni rinchiuso in Usa, arriva la risposta e l'impegno in prima persona della ministra Cartabia.
Chico Forti - L'incontro
Incontro in via Arenula questo pomeriggio tra la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e Gianni FORTI, lo zio di CHICO, in carcere dal 2000 negli Stati Uniti, condannato all'ergastolo per omicidio.
Caso Chico Forti - La Guardasigilli
Ha ripercorso gli ultimi sviluppi della complessa vicenda e ha spiegato che dopo l'ultima sua lettera del 9 giugno, indirizzata all'attorney general americano, ci sono stati altri due contatti diplomatici tra Roma e Washington. Per sollecitare con tenacia gli Stati Uniti, perche' diano una pronta e chiara risposta alla richiesta di trasferimento in Italia del connazionale.
Dopo la seconda missiva della Guardasigilli al Dipartimento di giustizia di Washington, con gli americani affrontato il pieno rispetto della convenzione di Strasburgo sul trasferimento dei detenuti condannati, che vincola entrambi i Paesi. Su questo fronte, il ministero della Giustizia ha immediatamente fornito rassicurazioni.
Al signor FORTI
La ministra Cartabia ha assicurato di essersi adoperata, fin dall'inizio del suo mandato, in coordinamento con il ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, per arrivare al ritorno in Italia di CHICO FORTI.
"Continuero' a seguire personalmente tutta la vicenda e assicuro ogni mio personale sforzo, in tutte le sedi, per il raggiungimento del comune obiettivo", ha assicurato a Gianni FORTI la Guardasigilli.
Di Maio: "La procedura di trasferimento in Italia è complessa, impegno incessante"
"La procedura per rendere effettivo il trasferimento In Italia di Chico Forti è complessa". Lo ha reso noto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in risposta ad un'interrogazione alla Camera sui ritardi dell'estradizione del produttore Tv in carcere negli Usa da 20 anni. "Ad oggi, - precisa il ministro - gli Stati Uniti non hanno ancora trasmesso la documentazione prevista."
Infine, il ministro Di Maio si è voluto rivolgere direttamente a Chico Forti:
"Per ringraziarlo per le belle parole che ha voluto dedicare al ministro Cartabia e a me per il lavoro che stiamo facendo".
Infatti, qualche ora prima l'imprenditore trentino aveva scritto sul proprio sito un lungo post di ringraziamento rivolto alle istituzioni italiane.
"Sono contento, e grato, che una professionista come la ministra Cartabia stia facendo di tutto per farmi rientrare in Italia in tempi brevi. Accelerando le procedure e sollecitando chi di dovere". Si legge sul blog di Forti, che aggiunge:
"Mi rassicura sapere di aver avuto sempre al mio fianco Luigi Di Maio, che si batte ogni giorno incessantemente per me. E che, in questa battaglia, ha coinvolto molti altri componenti del Governo". Oggi (15 giugno), - conclude - 21 anni fa, è stata pronunciata la mia condanna. Oggi, so che voi state facendo di tutto per riportarmi a casa".
Una vicenda lunga 21 anni
Ex velista e produttore televisivo originario di Trento, Chico Forti si era trasferito a Miami all'inizio degli anni Novanta, costruendosi una carriera nel settore degli investimenti immobiliari e creandosi una famiglia.
Nel 1998
Però, Forti è stato accusato dell'omicidio di Dale Pike, figlio del proprietario di un hotel di Ibiza che l'italiano stava acquistando.
Nonostante sempre proclamato innocente, Forti nel 2000 riceve condanna all'ergastolo per "felony murder". Cioè omicidio compiuto durante l'esecuzione di un altro reato.
Secondo le autorità statunitensi
Infatti, stava cercando di truffare Pike e il padre, finendo per uccidere l'uomo. Forti, i suoi difensori e il comitato che da anni lotta al suo fianco sostengono invece che la condanna sia stata originata da un errore giudiziario. Frutto di errori, negligenze e approssimazioni durante le indagini e il processo.
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