Capaccio, Alfieri sospeso da sindaco e presidente della provincia
La vicenda scuote la politica locale: tra sospensioni, sostituzioni e dure reazioni, la questione getta un’ombra sulle istituzioni della provincia di Salerno
Il Prefetto di Salerno, Francesco Esposito, ha disposto la sospensione di Franco Alfieri dalle sue funzioni di sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, in seguito al suo arresto.
L'inchiesta giudiziaria, che ha coinvolto anche altre cinque persone, tra cui la sorella del sindaco, ha portato alla decisione di sostituire Alfieri con la vice sindaca Maria Antonietta Di Filippo a Capaccio Paestum, e con il vice presidente della Provincia Giovanni Guzzo.
Le reazioni politiche all’arresto di Alfieri
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, ha espresso solidarietà personale nei confronti di Alfieri, affermando:
"Dal punto di vista umano, sono vicino a Franco e credo che potrà dimostrare in tempi brevi la sua estraneità ai fatti attribuitigli".
Pur ribadendo la fiducia nell’operato della magistratura, Napoli ha sottolineato l'importanza del controllo di legalità e ha confermato che il Partito Democratico ha sospeso Alfieri seguendo le procedure statutarie. Riguardo al futuro politico della Provincia e del comune di Capaccio Paestum, Napoli ha preferito mantenere un atteggiamento cauto, in attesa degli sviluppi dell'inchiesta.
Le critiche e l'appello di Mario Polichetti (Udc)
Dall'altra parte dello spettro politico, Mario Polichetti, membro del direttivo nazionale dell’Udc, ha adottato una posizione molto più critica. L'arresto di Alfieri, secondo Polichetti, rappresenta un segnale allarmante che deve far riflettere sulla gestione politica di alcune aree del territorio salernitano. "Questo episodio – ha dichiarato Polichetti – getta un’ombra pesante su un sistema di gestione basato su favoritismi, clientelismo e un uso distorto del potere".
Polichetti ha fatto un appello forte e chiaro per una revisione delle dinamiche politiche e amministrative della provincia di Salerno. Ha sottolineato come la politica debba essere al servizio dei cittadini, e non per sostenere interessi personali o consolidare reti di potere. La necessità di un’indagine approfondita e trasparente è, secondo lui, fondamentale per ristabilire la fiducia nelle istituzioni.
L’esponente dell’Udc ha inoltre evidenziato come la politica locale debba prendere le distanze da queste pratiche, che rischiano di compromettere la democrazia e la trasparenza delle istituzioni. "Le istituzioni devono essere luoghi di servizio per la collettività e non strumenti di consolidamento di poteri personali o familiari", ha aggiunto Polichetti, ribadendo la necessità di un rinnovamento nelle dinamiche politiche locali.
Un momento cruciale per la politica salernitana
L’arresto di Franco Alfieri rappresenta un momento cruciale per la politica salernitana, che ora si trova ad affrontare una fase di incertezza. Da un lato, c’è chi – come Vincenzo Napoli – spera in una rapida risoluzione della vicenda con l’assoluzione di Alfieri, dall’altro, le voci critiche come quelle di Polichetti chiedono un cambiamento strutturale nelle modalità di gestione della cosa pubblica.
La magistratura dovrà ora far luce sulle accuse mosse nei confronti di Alfieri e degli altri coinvolti, ma nel frattempo, le istituzioni locali devono affrontare il compito di recuperare la fiducia dei cittadini, che in molti casi è stata scossa da scandali e vicende giudiziarie.
La necessità di un rinnovamento politico e istituzionale
Le reazioni politiche all’arresto di Alfieri mettono in luce la necessità di una riflessione profonda sul futuro della politica e dell'amministrazione locale nella provincia di Salerno. Polichetti ha concluso il suo intervento con un forte invito alla classe politica a fare un "esame di coscienza" e lavorare per un futuro fondato su valori di legalità, meritocrazia e rispetto delle regole democratiche.
I cittadini di Salerno e della Campania, secondo Polichetti, meritano istituzioni pulite, trasparenti e libere da qualsiasi forma di corruzione o condizionamento. Solo attraverso un rinnovamento profondo si potrà ristabilire quella fiducia tra istituzioni e popolazione, fondamentale per la salute della democrazia e per il benessere collettivo.