"Io apro”. La Campania non ci sta e punta i piedi. "Il 7 aprile apriremo, in Campania e in tutta Italia, anche se ci sono dpcm che lo vietano. Non vogliamo piu' ristori-elemosina ma ritrovare la dignita' di chi lavora in sicurezza e non porta il contagio".
Campania - Cosi' Momi El Hawi
Ristoratore di Firenze lancia anche a Napoli il movimento che intende riaprire il 7 aprile ristoranti, palestre e tanti altre attivita' chiuse per la pandemia covid.
Il movimento "Io apro"
Ha fatto tappa oggi in Piazza Municipio con alcune centinaia di imprenditori di locali pubblici chiusi.
Dopo l'incontro in piazza i manifestanti hanno occupato per qualche minuti via Acton, bloccando il traffico.
"Il 7 aprile - spiega El Hawi - apriamo tutte le attivita' non solo i ristoranti ma anche estetiste, piscine, palestre, ambulanti, cinema, teatri. Oggi siamo a Napoli, giovedi' a Palermo, sabato a Bologna e a poi Roma il 6, dove tutta Italia verra' a dare il benservito ai nostri governanti che se ne fregano e ci schiacciano.
Siamo imprenditori, autonomi, partite Iva e liberi professionisti e apriremo tutti insieme con o senza l'accordo del governo.
Abbiamo in questi mesi parlato con tanti rappresentanti delle istituzioni ma nessuno ha mantenuto quello che ci ha detto, ci sono alcuni che cavalcano "Io apro" e poi ci buttano via. Siamo professionisti e quindi il 7 faremo da soli un atto umano che loro non hanno il coraggio di fare". In piazza anche Biagio Passero, manager del settore ristorazione, nato a Pomigliano ma cresciuto in Emilia dove si trasferi' a 16 anni:
"Il 7 aprile riapriremo - dice - per riacquistare dignita', lavorare in sicurezza con mascherine, gel e distanziamento. Non capiamo perche' lo Stato si e' accanito contro un settore che non e' quello che incuba il virus.
In tutta Italia ci sono ordini di take away ad esempio di 30-40 pizze
Questo significa che si trasferisce il locale in un appartamento e si ha il virus incontrollato, perche' a casa mascherine, gel, distanziamento non esistono. Noi vogliamo aprire in sicurezza e riacquistare dignita'.
Io amo Napoli ma dai ristoratori napoletani non ho visto ancora una risposta forte, vorrei far capire loro che non bisogna solo lamentarsi ma agire".
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