Muore in monopattino davanti alla casa di Ciampi. Le ipotesi: buca nell’asfalto o pirata della strada

ROMA. Morto all’alba in monopattino davanti a quella che era l’abitazione del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, scomparso nel 2016. È un giallo la tragica fine di Antonio Supino, 63 anni, residente a Prati, deceduto al pronto soccorso dell’Umberto I nelle prime ore di mercoledì mattina dopo essere rimasto coinvolto in un incidente stradale mentre stava guidando un monopattino elettrico in via Anapo, al Salario-Trieste.

Roma, 63enne muore in monopattino

A dare l’allarme sarebbero stati alcuni abitanti svegliati dal rumore provocato dalla fatale caduta dell’uomo contro alcuni scooter parcheggiati. Le sue condizioni sono apparse subito disperate: non era cosciente e aveva traumi al volto e alla testa. I medici di un’ambulanza dell’Ares 118 lo hanno trasferito in codice rosso in ospedale, dove però il 63enne ha cessato di vivere poco dopo.

Sull’incidente indaga ora la polizia che ha svolto ieri alcuni rilievi nel punto in cui è avvenuto. Il condizionale è d’obbligo perché non ci sarebbero testimoni diretti della caduta. Poco prima anche i vigili urbani del II Gruppo Parioli avevano effettuato un sopralluogo per fare delle misurazioni sull’asfalto: fra le ipotesi c’è quella che la vittima possa aver perso il controllo del monopattino dopo essere passato su una evidente buca repertata dagli investigatori a circa dieci metri dal punto di caduta. Ma non si esclude nemmeno l’ipotesi che Supino, sposato e padre di quattro ragazzi, grande appassionato di cani, che come ogni mattina era impegnato nella consegna di giornali (lavorava da anni per il servizio porta-a-porta del Corriere della Sera e presso alcune edicole della zona), dopo aver lasciato l’auto della moglie, una Volkswagen rossa, forse in un parcheggio poco distante, possa essere rimasto coinvolto in un incidente insieme con un altro veicolo che si è poi allontanato senza prestargli soccorso.

Insomma un pirata della strada. Le indagini sono appena cominciate: gli agenti del commissariato Vescovio dovranno accertare se le telecamere di sicurezza all’ingresso dei palazzi che si affacciano sulla strada abbiano ripreso qualcosa di utile, come l’arrivo e la fuga di un eventuale veicolo sospetto. Al momento la vettura rossa della moglie - che preoccupata perché il marito non rispondeva, ha chiesto aiuto a un amico, non è stata trovata, così come telefonino della vittima, rimasto a terra secondo alcuni testimoni accorsi dopo l’incidente con un mazzo di chiavi.

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