Addio a Riccardo Scalmazzi, vittima di encefalite da zecca
Un uomo generoso e appassionato, stroncato a 57 anni da una rara malattia virale. La comunità di Bondone lo ricorda con affetto.
Riccardo Scalmazzi si è spento martedì nell’ospedale di Rovereto, all’età di 57 anni. Dopo oltre due mesi di coma a causa di un’encefalite da zecca, la sua battaglia è giunta al termine. Originario di Gavardo, cresciuto a Serle e residente a Bondone, in Trentino, Scalmazzi era conosciuto e amato per il suo impegno nella comunità e per la sua passione per i presepi e il volontariato con il gruppo Alpini locale.
Un uomo di valori e tradizioni
Riccardo Scalmazzi era apprezzato come gran lavoratore nel settore dell’edilizia. A Bondone, era noto per il suo talento nell’allestire presepi che ogni anno incantavano i passanti, ma soprattutto per il suo impegno come volontario nel gruppo Alpini. Le Penne Nere lo ricordano con affetto, sottolineando il suo spirito di solidarietà e il contributo prezioso dato alla comunità.
Un addio carico di dolore
I funerali si terranno giovedì pomeriggio a Bondone, dove Scalmazzi aveva costruito una vita basata su valori semplici e autentici. Lo piangono il compagno Endri, le zie Angela con Franco e Rita, oltre ai cugini. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo in quanti lo conoscevano e lo stimavano.
L’encefalite da zecca: una malattia rara ma insidiosa
L’encefalite da zecca, responsabile della morte di Riccardo Scalmazzi, è una malattia virale che colpisce il sistema nervoso centrale. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il virus appartiene alla stessa famiglia di quelli responsabili della febbre gialla e della dengue.
Trasmissibile attraverso il morso di zecche infette, questa patologia è stata identificata per la prima volta in Italia nel 1994, nella provincia di Belluno. Si presenta inizialmente con sintomi simili all’influenza, ma può evolvere in meningite o encefalite nelle fasi successive.
Un ricordo che vivrà nel cuore della comunità
La comunità di Bondone si stringe attorno alla famiglia di Riccardo Scalmazzi in questo momento di grande dolore. La sua passione per i presepi, il suo impegno con gli Alpini e la sua dedizione al lavoro rimarranno per sempre impressi nella memoria collettiva.
Le Penne Nere e tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo lo ricordano come un esempio di altruismo e amore per le tradizioni. Un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella vita di chi lo ha incontrato. Fonte: Brescia Today