Omicidio Vassallo: il riesame conferma il carcere per Cagnazzo, Cioffi e Cipriano
Rigettati i ricorsi degli indagati per l’omicidio del sindaco di Pollica. La Procura ottiene una prima importante conferma sulla custodia cautelare
Il Tribunale del Riesame di Salerno ha respinto i ricorsi presentati dagli avvocati di Fabio Cagnazzo, Lazzaro Cioffi e Giuseppe Cipriano, confermando la custodia cautelare in carcere per i tre uomini accusati dell’omicidio di Angelo Vassallo, ex sindaco di Pollica. La decisione rappresenta un passo cruciale nell’indagine sulla tragica morte del “sindaco pescatore”, avvenuta nel 2010, che da anni scuote l’opinione pubblica italiana.
Le ragioni del rigetto
La Procura della Repubblica, guidata dal procuratore Giuseppe Borrelli, ha presentato elementi tali da convincere i giudici del Riesame a mantenere le misure cautelari. I magistrati hanno ritenuto che le accuse a carico di Cagnazzo, ex colonnello dei carabinieri, Cioffi, ex brigadiere in pensione, e Cipriano, imprenditore locale, siano supportate da prove che meritano approfondimento giudiziario. L’importanza della decisione è sottolineata dalla complessità del caso, che intreccia giustizia, criminalità organizzata e presunti abusi di potere.
Le reazioni delle difese
Gli avvocati degli indagati hanno espresso disappunto per il rigetto, annunciando ricorsi in Cassazione. Giovanni Annunziata, legale di Giuseppe Cipriano, ha dichiarato all’ANSA:
“Siamo fermamente convinti dell’estraneità del mio assistito e proporremo ricorso in Cassazione una volta lette le motivazioni del Riesame, arricchendo le nostre argomentazioni con nuovi elementi e documenti.”
Ilaria Criscuolo, difensore di Fabio Cagnazzo, insieme agli avvocati Franco Liguori e Giuseppe Stellato, che rappresentano Lazzaro Cioffi, valuterà ulteriori passi legali alla luce delle motivazioni ufficiali attese entro 45 giorni.
Un processo carico di simbolismo
La vicenda ha attirato l’attenzione mediatica e politica per la rilevanza delle figure coinvolte. L’arresto di un colonnello dei carabinieri, accusato di un reato così grave, rappresenta un evento straordinario e carico di implicazioni per il sistema giudiziario e le forze dell’ordine. Fabio Cagnazzo era già stato oggetto di inchieste e articoli giornalistici negli anni passati, ma l’arresto attuale ha dato nuovo impulso alla ricerca della verità sulla morte di Angelo Vassallo.
Il supporto della DDA di Salerno
Il ruolo del Procuratore Giuseppe Borrelli, noto per il suo impegno contro la camorra, è stato determinante nel caso. Durante le lunghe udienze del Riesame, Borrelli ha personalmente sostenuto l’accusa, dimostrando l’importanza della vicenda per la Direzione Distrettuale Antimafia.
Il coinvolgimento diretto di figure di spicco della magistratura rafforza la percezione che il caso Vassallo non sia solo un’indagine locale, ma un simbolo della lotta contro le infiltrazioni criminali e la corruzione.
Il rigetto dei ricorsi da parte del Riesame segna un punto fermo nelle indagini sull’omicidio di Angelo Vassallo. La comunità attende con speranza che il processo possa fare chiarezza definitiva su uno dei casi più controversi della cronaca recente. Nel frattempo, la difesa degli indagati si prepara a portare la sua battaglia legale in Cassazione, lasciando aperti interrogativi e aspettative su un caso che rappresenta molto di più di un semplice delitto.