Un ragazzo di 24 anni si è tolto la vita nel carcere romano di Regina Coeli, dov'era detenuto. La notizia è stata diffusa su Twitter da Radiocarcere, la storica rubrica di Radio Radicale sulle condizioni dei detenuti negli istituti penitenziari italiani.
Il fatto
E' stato confermato all'agenzia Adnkronos da Donato Capece, segretario generale del Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: "Quando c'è un suicidio o una morte in carcere per noi e per lo Stato è una sconfitta, ma non dobbiamo dimenticare che la polizia penitenziaria salva decine di morti ogni giorno in tutti gli istituti di pena. Questo però non viene messo in risalto. Siamo sotto di 4mila uomini per poter gestire la sicurezza al meglio".
Secondo le prime ricostruzioni
Il giovane detenuto era di nazionalità albanese. Il ragazzo avrebbe chiesto ai compagni di cella di poter restare qualche minuto da solo. Si è chiuso dentro, ha formato un cappio con alcune lenzuola bagnate e se lo è legato al collo per impiccarsi. "L'ennesimo suicidio di una persona detenuta in carcere dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari. Negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 21mila tentati suicidi ed impedito che quasi 170mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze. Purtroppo, a Regina Coeli, il pur tempestivo intervento degli agenti di servizio non ha potuto impedire il decesso dell'uomo", ha dichiarato in una nota il segretario nazionale Sappe del Lazio Maurizio Somma.(Fanpage)
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