Una turista 31enne americana è stata trovata morta a Roma nella notte tra sabato e domenica scorsi. La ragazza dopo essere precipitata da una finestra del sesto piano di uno stabile in via Merulana è ritrovata riversa a terra nel cortile del Palazzo. E' stato sequestrato il suo cellulare e al momento si indaga per istigazione al suicidio.
Giovane americana precipita dalla finestra
La donna, che alloggiava in un B&B era regolarmente registrata. La giovane è ritrovata nel cortile interno del palazzo. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia, la scientifica e della Squadra Mobile che hanno svolto subito un sopralluogo nella stanza della giovane donna.
Le indagini, che si pongono l'obiettivo di fare luce sull'accaduto, sono condotte dagli investigatori del commissariato Trevi.
Precipita dalla finestra - è istigazione al suicidio
La procura di Roma ha aperto un fascicolo in relazione alla morte della 31enne americana precipitata dalla finestra tra sabato e domenica. Nel fascicolo è chiaro che l'indagine si stia orientando sul tema dell'istigazione al suicidio. Al momento l'accusa è a carico di ignoti, mentre l’autopsia che verrà eseguita venerdì.
Il pm di turno ha deciso di disporre anche il sequestro del cellulare della 31enne su cui verranno eseguiti accertamenti per ricostruire le ultime ore di vita della ragazza. (LaStampa/AdnKronos)
Antonio, giustizia è fatta
Antonio, giustizia è fatta o quasi. Quindici anni di reclusione ed un risarcimento in favore dei familiari della vittima, da quantificarsi in sede civile, con una provvisionale di 50mila euro.
Questa la decisione della Corte d'Assise di Santa Maria Capua Vetere per Giuseppe Quadrano, il killer di don Peppe Diana oggi collaboratore di giustizia, accusato dell'omicidio dell'imprenditore Antonio Belardo, ucciso a Succivo nel 1991.
Antonio Belardo - I giudici
Fissando il risarcimento, sono accolte le tesi della difesa di parte civile, rappresentata dall'avvocato Giovanni Zara, che si è battuta affinché venisse esclusa ogni connivenza della vittima con il clan dei Casalesi.
Il caso, come riportato da Casertanews, era in un primo momento chiuso senza colpevoli e poi riaperto in seguito ad indagini della parte civile.
Antonio Belardo - I responsabili
E' così possibile individuare i responsabili in Alberto Di Tella (anche lui collaboratore di giustizia e condannato in abbreviato) e proprio Quadrano. Ma il movente del delitto restava ancora oscuro. Secondo Quadrano, infatti, Belardo è ucciso nell'ambito di una faida interna al clan dei Casalesi perché imprenditore "amico" dei Bidognetti ai quali pagava "30 milioni di lire all'anno".
Ma cosa significava "essere amico" dei Casalesi? Sono stati i pentiti a chiarirlo durante il processo. Siamo negli anni '80 e tutti gli imprenditori edili dovevano pagare la tangente ai Casalesi per poter lavorare in serenità.
Si pagava, è ricostruito, cantiere per cantiere. E tra gli imprenditori che pagavano c'era anche Belardo che, a detta di alcuni collaboratori, si mostrava "simpatico" con gli esattori del clan ma solo per vedersi ridotta la quota estorsiva. Insomma, non c'era in quell'atteggiamento qualche forma di connivenza.
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