Il caso di Giulia Cecchettin continua a suscitare discussioni ed emozioni, con molte donne che ora trovano il coraggio di denunciare abusi passati. Il popolo femminile si solidarizza con la giovane di 22 anni, aprendosi e confessando le proprie esperienze.

Un grido di dolore collettivo di molte donne italiane emerge, sottolineando la sensazione di scarsa tutela da parte delle forze dell'ordine. Critiche abbondano sotto un post Instagram della Polizia di Stato, dove molte utenti lamentano di non aver ricevuto la protezione adeguata.

Il post della polizia, che condivide le parole di una poesia di Cristina Torres Caceres - "Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima" - aveva l'intento di mostrare il sostegno della polizia alle donne vittime di violenze.

Elena, la sorella di Giulia Cecchettin, aveva citato la stessa poesia scrivendo "bruceremo tutto"

Tuttavia, molti commenti esprimono frustrazione nei confronti delle forze dell'ordine, accusate di agire in modo poco tempestivo.

Una persona ha condiviso il proprio sconcerto, affermando: "Mi avete detto 'Torna quando ti avranno stuprata' quando sono venuta a denunciare delle minacce di stupro. Con quale coraggio questo post".

Un'altra ragazza ha raccontato il suo dramma:

"Mi hanno minacciata di morte. Vi ho portato gli screenshot. Non avete preso la denuncia neanche in quel caso. Un altro stalker è riuscito ad avere il numero di mio nonno, della madre del mio fratellastro, a risalire alla mia vecchia scuola elementare per chiedere dove abitassi. E quando la cosa è stata denunciata, avete detto che vi sembrava innocuo. E ancora una volta non è successo nulla".

Tra i commenti, emergono numerosi racconti di abusi e violenze, con una donna che ha scritto: "Da voi mi è stato detto 'Signorina è normale litigare'. Non era normale, ed era davanti ai vostri occhi".

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