ASCOLI. A bordo di uno scooterone Honda Sh di colore bianco procedeva in direzione mare quando, per cause in corso di accertamento, è andato a scontrarsi frontalmente con un’auto.
Federico Di Battista, 42 anni, originario di Teramo ma residente ad Ascoli, è morto sul colpo.
L’impatto violento non gli ha lasciato scampo nonostante indossasse il casco
Il terribile incidente, come riporta il Corriere Adriatico, è avvenuto intorno alle 13, lungo la Bonifica del Salinello, in prossimità di una semicurva a poca distanza dalla discarica di Tortoreto. Si stava recando al lavoro quando il mezzo sul quale viaggiava ha impattato quasi frontalmente una Renault Megane condotta da un giovane di 33 anni che procedeva in direzione opposta. Sul posto di lavoro che si trova a poco più di un chilometro di distanza dal luogo della tragedia, Federico non è mai arrivato. L’impatto è stato devastante e l’allarme immediato.
I soccorsi
A chiamare i soccorsi la fidanzata che lo seguiva in auto rimasta coinvolta marginalmente nell’incidente. In pochi istanti è arrivata un’ambulanza del 118 i cui sanitari hanno cercato di strappare l’uomo alla morte. Ma ogni tentativo è risultato vano.
Troppo gravi i traumi causati dall’impatto contro la parte destra del parabrezza dell’auto. Visibilmente sotto choc chi era alla guida del mezzo che si è scontrato con lo scooter. Il conducente della Megane è rimasto illeso ed è stato sottoposto ad alcoltest e droga test, risultando negativo. Federico tra 2 settimane avrebbe compiuto 42 anni.
Nelle due comunità, quella teramana e quella ascolana, che conoscevano e stimavano Federico, solo tristezza e sgomento. A Teramo era cresciuto, ad Ascoli, invece, si era trasferito per vivere in un appartamento di Porta Romana insieme alla compagna.
Sul luogo della tragedia lo strazio dei familiari
Una maledetta curva, teatro in passato di altri incidenti gravi. Tutti i rilevi del caso sono stati affidati ai carabinieri della compagnia di Alba Adriatica che cercheranno di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. La strada è rimasta chiusa fino a quando sul posto non è arrivato il magistrato di turno, Laura Colica, che ha disposto il sequestro dei mezzi e ordinato la rimozione della salma.
Il traffico ha subito dei rallentamenti. E anche ieri, così come è accaduto in passato, i residenti sono tornati a sottolineare la pericolosità del tracciato. Una situazione evidente rimarcata da chiunque percorra quella arteria stradale. Altri incidenti mortali si sono verificati su una strada troppo pericolosa dove, nel corso degli anni, poco o nulla è stato fatto in termini di sicurezza. (CorriereAdriatico)
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