Francesco Altamura e Lucia Morra
Francesco Altamura e Lucia Morra

Lucia Morra e Francesco Altamura, fidanzati, sono stati travolti e uccisi la notte tra il 29 e il 30 settembre 2023, a Napoli, mentre tornavano a casa in sella a uno scooter. Un tragico incidente causato da un sorpasso azzardato, quando una vettura sportiva, lanciata a tutta velocità contromano, ha spezzato le loro giovani vite. Alla guida del veicolo c'era Dario Lenci, che, nonostante fosse sotto l'effetto della droga al momento dell'incidente, è stato condannato in primo grado a dieci anni di carcere.

Il padre di Lucia, Gianfranco Morra, non ha più lacrime da versare e ha espresso tutto il suo dolore e la sua indignazione. "Ha usato la sua auto come un'arma, per uccidere mia figlia. Invoco i magistrati affinché non venga consentito a questo assassino di patteggiare la pena", ha dichiarato. Morra ha ribadito il suo disprezzo per una condanna che considera troppo lieve: "Mi vergogno di essere italiano", ha aggiunto, chiedendo che la giustizia non venga umiliata.

La lotta per giustizia: "La vita di due ragazzi non può valere così poco"

Il video dell’impatto, ripreso dalle telecamere di videosorveglianza, ha colpito profondamente l’opinione pubblica, mostrando la brutalità dell’incidente. La corte d’appello di Napoli si prepara ad affrontare il processo di secondo grado, con l'inizio delle udienze fissato per il 28 marzo 2025. Il padre di Lucia ha espresso preoccupazione per il rischio che la condanna venga ridotta o che si consenta un patteggiamento, un'eventualità che considera gravissima: "Se in Appello questa condanna dovesse essere ridotta o, peggio, se fosse consentito un patteggiamento, si darebbe un messaggio gravissimo: che la vita di due ragazzi vale poco."

"Non c'è giustizia se chi guida drogato e ubriaco e uccide, può cavarsela con pochi anni di carcere", ha proseguito Morra, chiedendo alle autorità di non voltare le spalle alla verità e di non consentire che la giustizia venga derisa. "Mia figlia e Francesco non ce li restituirà più nessuno, e per questo continuiamo a lottare per avere giustizia."

Un messaggio ai cittadini: "Non rimanete in silenzio"

Morra si è poi rivolto ai cittadini, facendo un appello per la sicurezza e per la giustizia: "Non rimanete in silenzio di fronte a questa possibilità. Se oggi chi uccide per strada viene perdonato, domani potrebbe toccare a un altro figlio, un altro fratello, un altro amico." Il padre di Lucia ha sottolineato come questa battaglia per la giustizia non sia solo per la sua famiglia, ma per tutta la comunità, affinché venga dato un segnale forte e chiaro contro l'impunità e l'abuso sulle strade.

Le indagini e il processo per l'incidente sono ora al centro dell'attenzione, e il caso continua a suscitare un ampio dibattito pubblico sulla sicurezza stradale, sull'uso delle sostanze da parte dei conducenti e sul peso delle condanne per reati che coinvolgono la vita delle persone. La famiglia Morra e quella di Francesco Altamura continueranno a lottare affinché la giustizia venga fatta e che l’incidente tragico non venga dimenticato.

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