Conte salva la Campania, ma De Magistris passa all'attacco e lancia la bomba contro De Luca: “I conti non tornano. Due settimane fa il Presidente della Regione Campania annunciava che avrebbe proclamato il lockdown per la gravissima situazione dei contagi in Campania.
Annuncio poi caduto nel vuoto”.
E ancora aggiunge
Una settimana fa il prof. Ricciardi, consulente del Governo, annunciava in televisione che Napoli sarebbe dovuta andare in lockdown. Ieri sera abbiamo appreso dal Presidente del Consiglio che la Campania è zona gialla, quindi tra le Regioni a più basso rischio in Italia.
Eppure gli ospedali a Napoli, ed in Campania, sono al collasso. Ambulanze utilizzate come letti di reparto, macchine in fila fuori gli ospedali per attendere cure che non arrivano, persone che rischiano di morire perché non ricevono adeguata ed immediata assistenza, positivi sintomatici spesso abbandonati presso le proprie abitazioni.
Siccome la situazione è drammatica presso le strutture sanitarie, delle due l’una: o la Regione Campania non fornisce dati reali ed attuali al Ministero della salute, oppure la sanità in Campania è andata in tilt nonostante siamo al livello giallo, il più basso di rischio tra le Regioni in Italia.
Conte salva la Campania - La situazione epidemica di Napoli
Mostra uno scenario assolutamente differente da quello delineato dal presidente del Consiglio. De Magistris ha infatti ricordato la situazione di crisi che sta vivendo in queste ore la sanità nel capoluogo campano:
“Ambulanze utilizzate come letti di reparto, macchine in fila fuori gli ospedali per attendere cure che non arrivano, persone che rischiano di morire perché non ricevono adeguata ed immediata assistenza, positivi sintomatici spesso abbandonati presso le proprie abitazioni”.
Siamo sconcertati e preoccupati
"Abbiamo il diritto di capire e di ricevere dal Governo informazioni precise".Lo afferma in una nota il sindaco de Magistris (POL CAM)
Conte salva la Campania - Anche De Luca non ci sta e prepara nuova ordinanza
De Luca altra ordinanza in arrivo. Il presidente della Regione Campania non ci sta al nuovo Dpcm e rivendica le sue posizioni e le sue richieste.
“L’ultimo dpcm stabilisce il blocco della mobilità dalle 22 alle 5. Sembra francamente che sia una misura più che contro il Covid, contro il randagismo, visto che non interessa il 99 per cento dei cittadini”.
A dirlo è il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che mostra qualche perplessità sul nuovo Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
“Si sono perse settimane preziose e nel frattempo sono aumentati in modo pesante i contagi anche nella fascia 0-18 anni. In più, si prevede per i bambini delle elementari l’obbligo di indossare in classe la mascherina. E’ francamente sconcertante”, dice il governatore campano.
Poi attacca il Governo:
“Anziché scegliere in modo chiaro la linea della prevenzione del contagio, si sceglie di intervenire dopo che il contagio è esploso. È una linea poco responsabile e soprattutto poco efficace dal punto di vista dei risultati.
Con l’aggravante di questo calvario di disposizioni, parziali e a getto continuo, che crea sconcerto fra i cittadini, divisione tra le categorie, tensioni sociali. In più non si è data a tutti i cittadini la percezione della drammaticità della situazione, spingendo tante persone, anche per la mancanza di controlli rigorosi ed efficaci, verso comportamenti di lassismo o di vera e propria irresponsabilità”, prosegue De Luca.
Il Presidente della Campania aveva chiesto al Governo aiuti per commercianti e famiglie, ma soprattutto misure omogenee in tutta Italia. Richieste, a detta sua, rimaste inascoltate.
“Avevamo chiesto al Governo tre cose precise: misure immediate di ristoro o di detassazione. Congedi parentali per le madri lavoratrici dipendenti, con retribuzione piena e bonus baby sitter per le lavoratrici autonome.
E Misure omogenee e semplici su tutto il territorio nazionale, dato che il contagio è ormai diffuso in tutto il paese”, dice De Luca. “Queste richieste non sono state accolte. Si assumerà il Governo la responsabilità sanitaria e sociale conseguente alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizzate”, conclude.(Ansa/TeleclubItalia)
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