Carlos Tavares, l’architetto di Stellantis: dal sogno dell’automobile all'addio
Un manager visionario con una carriera segnata da successi e scontri: dalle radici portoghesi alla nascita di Stellantis, fino alle dimissioni in un contesto politico e industriale complesso.
Carlos Tavares, protagonista della fusione tra PSA e FCA che ha dato vita a Stellantis, ha annunciato le sue dimissioni da amministratore delegato del gruppo. La sua carriera, costellata di risultati straordinari, è stata anche segnata da confronti accesi con istituzioni e sindacati. "Non sono un mago, sono un essere umano come voi", aveva dichiarato recentemente, lasciando intendere le difficoltà legate alla gestione di un gruppo automobilistico in un periodo storico di grandi trasformazioni.
Le origini di un leader
Nato a Lisbona 66 anni fa, Carlos Tavares è figlio di una professoressa di francese e di un assicuratore. Trasferitosi in Francia a 17 anni, completa gli studi in alcune delle migliori istituzioni accademiche, avvicinandosi al mondo dell’automobile a soli 14 anni, quando assiste a una gara automobilistica vicino a Lisbona. Oggi padre di tre figli, Tavares ha sempre mantenuto una forte passione per i motori, che lo ha guidato nella sua brillante carriera.
Gli inizi nel mondo dell’automotive
Tavares entra in Renault a 23 anni, dove lavora al progetto Megane. Nel 2009, diventa responsabile dei mercati nord e sudamericani per Nissan, per poi tornare in Renault nel 2011 come Chief Operating Officer. In questo ruolo, collabora strettamente con Carlos Ghosn, ma il loro rapporto si incrina, spingendo Tavares a trasferirsi in PSA. Qui dimostra le sue capacità strategiche: riduce i costi, rilancia le vendite e riporta il gruppo in attivo. Nel 2017, sotto la sua guida, PSA acquisisce Opel da General Motors, consolidando la sua posizione di leader del settore.
La creazione di Stellantis
Nel 2021, Tavares realizza la fusione tra PSA e FCA, dando vita a Stellantis, il quarto gruppo automobilistico mondiale. La sua visione strategica convince le famiglie Agnelli-Elkann e Peugeot, ma il contesto in cui opera è complesso: la pandemia, la transizione ecologica e le tensioni politiche rendono la gestione del gruppo particolarmente sfidante.
Le difficoltà e gli scontri in Parlamento
La leadership di Tavares è stata segnata da confronti accesi con il governo italiano e le istituzioni. Durante un’audizione in Parlamento, il Ceo aveva criticato i costi elevati dell’energia in Italia, definendoli "il doppio di quelli in Spagna". Le sue parole scatenano una pioggia di critiche da parte di tutti i gruppi politici, culminando in un lungo ping-pong di dichiarazioni. "Altri hanno creato il caos e voi chiedete a me di risolvere la situazione", aveva ribattuto Tavares, difendendo il proprio operato.
Un’eredità complessa
Le dimissioni di Tavares segnano la fine di un’era per Stellantis, ma lasciano in sospeso molte questioni: dalla gestione della transizione ecologica al futuro degli stabilimenti italiani. Il suo contributo nel rilancio di PSA e nella nascita di Stellantis è innegabile, ma il contesto odierno richiede una nuova visione per affrontare le sfide future.
Carlos Tavares lascia un segno indelebile nel panorama automotive globale. Le sue scelte strategiche hanno trasformato aziende in difficoltà in realtà vincenti, ma i numerosi scontri con la politica e le difficoltà economiche degli ultimi anni hanno reso inevitabile il suo passo indietro. Ora, Stellantis si prepara ad affrontare una nuova fase, alla ricerca di una leadership capace di coniugare innovazione, sostenibilità e dialogo con le istituzioni.