Attacco Sumy
Attacco Sumy

Un’altra giornata tragica nel cuore dell’Ucraina: trentuno persone sono morte, tra cui due bambini, a seguito di un attacco missilistico russo che ha colpito il centro della città di Sumy nella mattinata del 13 aprile, proprio mentre la popolazione si recava in chiesa per celebrare la Domenica delle Palme. Le immagini e i video che stanno circolando in rete raccontano una violenza inaccettabile, un colpo al cuore dell’umanità.

«Mi hanno colpita»: il grido di una bambina ferita scuote il mondo

Un video diffuso dal Comune di Sumy mostra una scena che ha spezzato il cuore a milioni di persone: una madre ferita tiene in braccio la figlia, che tra le lacrime urla «mi hanno colpita». La donna, il volto segnato da piccole ferite e una giacca macchiata di sangue, cerca disperatamente di tranquillizzarla. La bambina, il cui volto è stato oscurato per tutelarne l’identità, stringe in mano una catenina con una croce, simbolo straziante della fede distrutta dalla guerra.

Missili balistici contro civili: strade devastate, corpi a terra, auto in fiamme

Un altro video, condiviso direttamente dal presidente Volodymyr Zelensky sul suo profilo ufficiale di X (ex Twitter), mostra il devastante impatto dell’attacco. I missili russi hanno trasformato il centro cittadino in un inferno di fuoco e detriti: corpi senza vita sparsi sull’asfalto, alcuni già coperti e allineati, veicoli in fiamme, edifici distrutti, soccorritori in azione tra le macerie. Una scena apocalittica che testimonia l’ennesimo crimine contro civili innocenti.

La condanna della comunità internazionale: «Un giorno sacro macchiato di sangue»

La risposta internazionale non si è fatta attendere. Allison Hart, portavoce ad interim della NATO, ha scritto:

«Orribili scene dal centro di Sumy, dove i missili balistici russi hanno ucciso e ferito gravemente decine di civili. I nostri pensieri sono con il popolo ucraino in quello che è un giorno sacro per così tanti».

Una condanna netta, che si unisce a quella del presidente Zelensky, che ha accusato Mosca di aver colpito deliberatamente i civili, in una giornata simbolicamente sacra per milioni di cristiani ortodossi.

La guerra continua, ma il dolore dei bambini non ha bandiera

Le immagini di Sumy sono l’ennesimo grido di dolore dell’Ucraina, che da oltre due anni subisce attacchi indiscriminati sul proprio territorio. A pagare il prezzo più alto, ancora una volta, sono i bambini, le famiglie, le persone comuni. La guerra non risparmia nessuno, ma è nei volti di chi piange e soffre, come quella bambina ferita che stringe una croce, che il mondo deve trovare la forza per reagire e chiedere giustizia.

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