aereo washington

Una tragedia nei cieli di Washington ha sconvolto gli Stati Uniti. Nella serata di ieri, alle 21 locali (le 3 di notte in Italia), un volo di linea della PSA Airlines operato per American Airlines si è scontrato con un elicottero militare Blackhawk precipitando nel fiume Potomac.

A bordo del Bombardier CRJ-701, partito da Wichita, Kansas, c’erano 60 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio. Secondo la Cnn, la polizia ha confermato la presenza di vittime, mentre la Cbs riferisce di 18 corpi già recuperati, senza che finora siano stati trovati sopravvissuti.

Le cause dell’incidente sono ancora ignote, ma l’FBI ha escluso l’ipotesi di atto terroristico.

Dinamica dello schianto: l’aereo si è spezzato in due

L’incidente è avvenuto durante la fase di atterraggio del volo 5342 all’aeroporto Ronald Reagan. Il jet era a 120 metri di altitudine e a una velocità di 225 km/h quando, per cause ancora da accertare, ha perso rapidamente quota sopra il fiume Potomac, entrando in rotta di collisione con l’elicottero militare.

Dalle prime immagini di una telecamera di sorveglianza del Kennedy Center, il velivolo si è trasformato in una palla di fuoco prima di precipitare in acqua. Il relitto dell’aereo si trova ora a oltre due metri di profondità, mentre l’elicottero si sarebbe adagiato sul fondale del fiume in una posizione estremamente instabile.

Il ruolo della torre di controllo: errore umano o guasto tecnico?

Gli investigatori stanno analizzando i messaggi radio scambiati tra la torre di controllo e i due velivoli.

Dai primi dati emerge che i controllori avevano chiesto ai piloti del jet commerciale di modificare la pista di atterraggio, passando alla pista 33, più corta. Questo potrebbe aver alterato il piano di volo.

Inoltre, meno di 30 secondi prima della collisione, i controllori hanno chiesto all’elicottero militare se avesse in vista l’aereo in arrivo, dando poi il comando "Passa dietro il CRJ".

Il transponder dell’aereo ha smesso di trasmettere a 2.400 piedi dalla pista, quando il volo era ormai sopra il fiume Potomac.

Famiglie delle vittime in attesa di risposte

All’aeroporto Ronald Reagan sono iniziate ad arrivare le prime famiglie dei passeggeri, in cerca di informazioni ancora frammentarie.

Una processione silenziosa e straziante, mentre le squadre di soccorso continuano a lavorare per il recupero dei corpi.

Soccorritori al lavoro in condizioni estreme

Circa 300 operatori tra vigili del fuoco, sommozzatori e forze dell’ordine sono impegnati nelle operazioni di recupero.

Il capo dei vigili del fuoco di Washington, John A. Donnelly Sr., ha spiegato in conferenza stampa che il Potomac presenta acque torbide e gelide (circa 1°C), rendendo difficile il lavoro dei sub.

Il relitto instabile dell’aereo complica ulteriormente le operazioni, mentre si cerca di recuperare la scatola nera, elemento cruciale per ricostruire l’accaduto.

Trump: “Una tragedia che poteva essere evitata”

L’ex presidente Donald Trump ha commentato l’incidente sui social, esprimendo cordoglio per le vittime ma anche ponendo interrogativi sulla gestione del traffico aereo.

"L'aereo era su una linea di avvicinamento perfetta e di routine. L'elicottero stava andando dritto verso il jet per un periodo prolungato. Il cielo era limpido, l’aereo aveva le luci accese. Perché l'elicottero non ha deviato? Perché la torre di controllo non ha dato istruzioni più precise? Questa tragedia avrebbe dovuto essere evitata", ha scritto su Truth Social.

Un disastro che ricorda il tragico incidente del 1982

Il disastro richiama alla memoria l’incidente aereo del 1982, quando un volo Air Florida precipitò nel Potomac, causando 78 morti.

All’epoca, la tragedia fu causata da condizioni meteo avverse, mentre questa volta il cielo era limpido e non c’era alcuna emergenza atmosferica.

L’NTSB (National Transportation Safety Board) ha aperto un’indagine approfondita per determinare cosa sia realmente accaduto nei cieli di Washington.

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