Neonati sepolti, uno dei bimbi dovrà avere un nome: i dubbi su chi lo sceglierà
Un riconoscimento formale per il bimbo nato vivo seppellito nel giardino di Traversetolo
Uno dei bambini di Chiara Petrolini avrà un nome, essendo nato vivo. Questo neonato, il cui destino tragico è legato a un caso di grande attualità, è stato seppellito nel giardino della villetta di Traversetolo il 7 agosto scorso. La Procura di Parma, che ha condotto le indagini, si occuperà di contattare il Comune di Traversetolo per effettuare la registrazione di nascita e morte del neonato, anche se rimane incerto chi avrà il compito di scegliere il nome.
Il diritto all’identità
In Italia, il diritto all’identità è un principio sancito dalla legge. Ogni neonato ha il diritto di essere registrato all’anagrafe entro dieci giorni dalla nascita, con un nome e un cognome, indipendentemente dalle circostanze della sua morte. Questo obbligo è duplice: da un lato, garantisce dignità al neonato, riconoscendolo come persona; dall'altro, rappresenta un atto formale che ha rilevanza anche negli aspetti giuridici legati alle indagini e alla gestione del caso.
Iniziative di commemorazione
Nel piccolo comune di Traversetolo, alcuni ragazzi della Pro loco hanno deciso di organizzare una fiaccolata in memoria dei due bimbi che non hanno avuto l’opportunità di vivere. «È un’idea che stiamo valutando», afferma il sindaco, sottolineando l'importanza di onorare la memoria dei piccoli. Inoltre, il primo cittadino ha commentato l'eventuale registrazione all'anagrafe del bimbo nato il 7 agosto, come suggerito dalla Procura: «Fino ad ora non ho ricevuto comunicazioni in merito», ha specificato Dall'Orto. «Ora, ciò che conta è avere un pensiero per questi due bimbi che non hanno avuto la fortuna di crescere».
La situazione attuale non solo mette in luce le questioni legali e burocratiche che circondano il caso di Chiara Petrolini, ma evidenzia anche la necessità di umanità e rispetto per la vita, anche quando essa termina in circostanze così tragiche. La comunità si unisce in un momento di riflessione e commemorazione per i due piccoli, simbolo di una vita non vissuta.