«È tutto fermo, non si vede anima viva...». Codogno, cuore del focolaio del Coronavirus in Lombardia, ha l'aspetto di una città fantasma agli occhi dei passeggeri sui treni in transito. La fermata è stata sospesa e alla stazione, chiusa e dove i treni non fermano più, «non si vede nessuno», riferisce all'ANSA il passeggero di un convoglio. Ma anche nelle strade limitrofe «non si vede nessuno». «Speriamo in bene», aggiunge il viaggiatore. Dando seguito all'ordinanza emessa da Regione Lombardia che indica «l'interdizione dei mezzi pubblici» dalla giornata di oggi, sabato 22 febbraio, i treni non effettueranno fermata nelle stazioni di Codogno, Maleo e Casalpusterlengo. Lo annuncia Trenord. In particolare i treni della linea Milano-Piacenza non effettuano fermata a Codogno e Casalpusterlengo, mentre i treni della Mantova-Cremona-Milano non fermeranno a Codogno. Il servizio è sospeso totalmente sulle linee Pavia- Codogno e Cremona- Codogno. A seguito dell'ordinanza inoltre sarà sospesa l'attività di biglietteria nelle stazioni di Codogno e Casalpusterlengo. Il provvedimento sarà in vigore fino a nuova comunicazione da parte dell'autorità. Le informazioni sono disponibili sull'App Trenord e sul sito trenord.it e nelle stazioni. IL SINDACO DI CASALPUSTERLENGO «Supereremo anche questa...Forza Casale! Forza Codogno! Forza Castiglione! Forza Lodigiano!»: così ha scritto in un post su Facebook Elia Delmiglio, sindaco di Casalpusterlengo uno dei Comuni 'chiusi' per coronavirus. Al suo post molti i commenti di solidarietà: da Bolzano a Ferrara. «Dobbiamo attenerci alle regole igienico sanitarie e sperem in ben» scrive qualcuno. «Certo che supereremo tutto...Abbiamo vinto contro i Lanzichenecchi a Milano nel 1600». C'è poi chi è convinto che si sarebbero dovute chiudere le frontiere mentre altri fanno domande sull'ordinanza di chiusura delle attività e su come comportarsi. «Il problema - sottolinea qualcuno - è che se si invitano i cittadini a rimanere a casa,i datori di lavoro non ti giustificano...e quindi a casa non ci rimane nessuno...chi lavora fuori Casale deve necessariamente andare...almeno così mi ha detto la responsabile». Fonte: Leggo Leggi anche Coronavirus, chi è il primo morto italiano: Adriano Trevisan aveva 78 anni
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