Emanuele Tufano e De Luca
Emanuele Tufano, l'intervento di De Luca

Emanuele Tufano, appena quindicenne, è stato brutalmente ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre in una sparatoria avvenuta in una delle strade centrali di Napoli. Questo tragico episodio ha suscitato una vasta eco mediatica e ha riportato l'attenzione sul tema della violenza giovanile e della sicurezza nella città. 

Le forze dell’ordine, intervenute prontamente sul posto, hanno trovato il corpo senza vita del ragazzo e hanno avviato un'indagine approfondita. Mentre la Squadra Mobile di Napoli si occupa di ricostruire le dinamiche dell'omicidio, la discussione sulla sicurezza e sulla prevenzione della criminalità si intensifica.

Gratteri: “Investiamo nella videosorveglianza per fermare la violenza”

Nicola Gratteri, procuratore capo di Napoli, ha espresso con forza la sua preoccupazione per la mancanza di controllo tecnologico nella città. Gratteri ha evidenziato come l’aumento delle telecamere potrebbe aiutare a ridurre i crimini, facilitando l’identificazione immediata dei colpevoli e supportando le indagini in tempo reale. Secondo il procuratore, Napoli è già dotata di investigatori competenti, capaci di risolvere un’elevata percentuale dei reati di strada, ma l’organico ridotto non è sufficiente a coprire un territorio vasto e popolato come quello partenopeo. Per Gratteri, aumentare la videosorveglianza rappresenterebbe una soluzione efficace e moderna, poiché i pedinamenti tradizionali risultano inadeguati per affrontare la criminalità locale.

“Se ci sono fondi disponibili, investiamo nella videosorveglianza”, ha affermato Gratteri, sottolineando l’urgenza di un intervento. La diffusione delle telecamere nei punti strategici, ha spiegato, offrirebbe una mappatura visiva che non solo deterrerebbe i crimini, ma migliorerebbe la sicurezza complessiva dei quartieri a rischio, limitando anche gli atti di vandalismo e le aggressioni tra bande giovanili.

De Luca: un piano straordinario per la sicurezza urbana

In un intervento a sostegno delle parole del procuratore Gratteri, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha espresso l’intenzione di potenziare la videosorveglianza con un piano su larga scala. De Luca ha ricordato l'impegno della Regione a favore delle giovani generazioni, illustrando i numerosi investimenti già stanziati: dalle iniziative educative alle politiche di sostegno psicologico per le scuole, fino al supporto economico per le famiglie meno abbienti. Tuttavia, ha osservato come l’aumento della microcriminalità tra i giovani richieda azioni straordinarie, soprattutto per la tutela dei quartieri e delle aree in cui è maggiore la presenza giovanile.

De Luca ha indicato la videosorveglianza come uno strumento fondamentale per il controllo urbano, soprattutto nei punti nevralgici del centro storico e delle aree affollate di Napoli. Questo sistema di monitoraggio sarebbe una misura deterrente per chiunque voglia commettere atti violenti e offrirebbe alla polizia un ulteriore strumento di indagine per garantire giustizia più velocemente.

Videosorveglianza e prevenzione: il ruolo delle telecamere per ridurre la violenza

Per De Luca e Gratteri, la presenza di telecamere in città rappresenta non solo un mezzo di repressione dei crimini, ma un’importante strategia preventiva. Le telecamere, infatti, possono scoraggiare la criminalità giovanile, rendendo più difficile per le bande organizzare atti di violenza. In città come Napoli, dove le dinamiche di strada sono complesse e talvolta inaccessibili ai metodi investigativi tradizionali, un controllo visivo sistematico migliorerebbe le condizioni di sicurezza per tutti i cittadini.

“La diffusione di armi da fuoco tra i giovani è preoccupante”, ha dichiarato De Luca. Il governatore ha inoltre ricordato come la Regione abbia già avviato investimenti per migliorare la sicurezza urbana, ma ha riconosciuto che un piano capillare di videosorveglianza richiederebbe ulteriori risorse. Con telecamere operative nei principali quartieri e nei luoghi della movida, i criminali avrebbero maggiori difficoltà a muoversi inosservati, e le forze dell’ordine potrebbero intervenire con tempestività.

Una risposta concreta alla violenza minorile

L’omicidio di Emanuele Tufano ha scosso l’opinione pubblica e le istituzioni, spingendo le autorità a una riflessione seria su come ridurre la criminalità giovanile. Le dichiarazioni di Gratteri e De Luca riflettono una visione condivisa: quella di una Napoli più sicura grazie a un controllo tecnologico efficace e capillare. Aumentare la videosorveglianza può essere la chiave per dissuadere i giovani dal compiere atti violenti, restituendo alla città condizioni di vita più serene e permettendo una giustizia più rapida e giusta.

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