Rilasciati su cauzione

Sono stati rilasciati senza alcuna cauzione Robert McCabe e Aaron Torgalski, i due agenti di polizia incriminati per aver violentemente spinto a terra un manifestante di 75 anni a Buffalo, negli Stati Uniti. Il fatto è avvenuto durante le manifestazioni di protesta per la morte di George Floyd, l’afroamericano morto durante un violento fermo di polizia in strada. I due poliziotti, incastrati da un video diventato poi virale online, sono stati arrestati sabato mattina con l’accusa di aggressione di secondo grado ma si sono dichiarati non colpevoli.  I due sono poi tornati liberi poco dopo , durante l’udienza preliminare, senza alcuna cauzione. Il 32enne McCabe, e il 39enne Torgalski restano per ora incriminati e dovranno presentarsi in aula davanti al giudice nella prossima udienza fissata per il 20 luglio.

Sostegno dei colleghi

Al momento del rilascio, numerosi colleghi dei due agenti, fuori servizio, si sono riuniti davanti al tribunale mettendo in atto un sit in di sostegno per i due poliziotti accusati e applaudendo alla loro liberazione. I due del resto hanno trovato il sostegno pressoché unanime di tutto il dipartimento di polizia e, già dopo la loro sospensione, tutti i colleghi dell’Emergency response team del dipartimento di polizia di Buffalo si sono dimessi in solidarietà nei loro confronti. Se saranno dichiarati colpevoli di aggressione criminale, Robert McCabe e Aaron Torgalski rischiano fino a sette anni di carcere e soprattutto di perdere il lavoro a cui restano sospesi e senza paga. A questo sembra puntare il procuratore distrettuale che in conferenza stampa ha riferito che i due agenti "hanno attraversato una linea di confine" quando hanno spinto il manifestante così forte da fargli sbattere la testa a terra.

L'altra vittima

Secondo il procuratore la vittima è "un innocuo" uomo di 75 anni, ora ricoverato in gravi condizioni in ospedale a seguito della spinta. Lo stesso Procuratore ha spiegato che il suo ufficio sta perseguendo i manifestanti "che si sono trasformati in agitatori" ma non era questo il caso. (Fanpage) Leggi anche: George Floyd, una vittima, un simbolo, un ”nero”? No! Un uomo. Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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