NAPOLI. Si riparte, o meglio ci “si riorganizza”, come sottolinea Alfonso Gifuni, componente della giunta del nuovo Direttivo di Fratelli d’Italia a Napoli.

Una rinascita, un rinnovamento voluto dalla stessa Giorgia Meloni

Azzerare tutto, partendo proprio da quel gap negativo creatosi in città ed esploso poi, soprattutto ed inevitabilmente, durante le elezioni comunali e provare ora a ridare a Napoli il suo giusto valore e vigore. Ed è così che alla presenza del Coordinatore Regionale, sen. Antonio Iannone, circa un mese fa, è stato varato il nuovo Direttivo di Fratelli d’Italia a Napoli. Il nuovo Coordinamento Cittadino, guidato da Sergio Rastrelli, è composto da Alfonso Gifuni, Giovanni Bellerè, Alessandra Caldoro, Gabriella Peluso, Antonio Quaranta e Sabrina Sifo.
Sergio Rastrelli e Giorgia Meloni a Napoli
«Un vero e proprio reset del partito – afferma Alfonso Gifuni deciso dalla Meloni che ha voluto azzerare il tutto partendo dalla città di Napoli e nominando Sergio Rastrelli, Commissario del partito con pieni poteri. Un nome, una persona che non ha certo bisogno di presentazioni, una figura prestigiosa, portatore di un cognome importante e che onora sempre... un grande professionista che saprà ridisegnare a Napoli una Destra identitaria, fiera e responsabile».

E ancora spiega Gifuni:

«Preso atto del dissesto totale del partito anche in seguito alle elezioni comunali che ci hanno visto perdere otto liste su dieci in città, era doveroso e necessario dare un nuovo volto ed una nuova “struttura” al nostro partito. Basti pensare che a livello nazionale la Meloni ha un trend d’opinione del 20%, a Napoli eravamo al di sotto del 4%. Questa è la testimonianza di una situazione fallimentare, perché si erano create tante piccole entità che agivano singolarmente, non c’era più una “squadra” del partito, non si faceva più “squadra”. Ognuno aveva il suo orticello e faceva quello che, seppur valido, ma non condiviso con gli altri, come se fosse un consorzio di comitati elettorali e non come deve essere invece organicamente un partito. Era venuto a mancare in altre parole il senso di puro di partito. La Meloni in accordo con La Russa, hanno individuato in Sergio, l’uomo che poteva, in un certo senso, riportare ordine e posso dire, in tutta onestà e sincerità che, a distanza di un mese, è quello che è accaduto. Poche chiacchiere, ma fatti. Fatti che lo hanno portato a dialogare con tutti ritrovando quel senso di partito che accennavo poco fa. Ha dovuto sanare le ferite del partito e cercare di azzerare quei risultati nefasti avuti ed ereditati, in modo da ritornare un partito sotto coordinamento generale e rimarcare il nostro ruolo in città».
Alfonso Gifuni e Sergio Rastrelli

Siamo oggi l’unica opposizione

«E riteniamo necessario fare opposizione in modo organico. Noi non siamo contrari alla persona o alla figura del sindaco, noi abbiamo la nostra entità e ci adoperiamo e adopereremo affinché il nostro partito diventi protagonista. Sergio Rastrelli, in tutto questo mese, dal momento in cui ha assunto pieni poteri, non ha fatto altro che cercare di risanare ogni incombenza, la scorsa settimana ha anche chiuso la questione dei tesseramenti, quindi ora, siamo più che pronti a ripartire».

Prosegue Alfonso Gifuni:

«Diciamo che il nostro nuovo anno riparte da qui, dall’impegno e la dedizione totale di ognuno di noi per ridare a questa città e a questo partito ciò che merita. Si riparte e soprattutto si ritorna a misurarsi con la città. Noi esistiamo, il partito esiste a Napoli e si è ricostruito per recuperare quel gap negativo creatosi precedentemente. Abbiamo idee molto chiare per come procedere e soprattutto “vigilare” sull’operato del sindaco. C’è da capire, ad esempio, come gestirà la questione della scuola e come si stia preparando a ben spendere gli aiuti che sono arrivati a Napoli. Il nostro sarà un “controllo” attento sull’operato del primo cittadino, in modo mai scontroso, ma costruttivo, per cercare di dare maggiore sicurezza e recuperare innanzitutto l’economia della città, messa definitivamente in ginocchio dalla pandemia. Le difficoltà dell’impresa e del commercio a Napoli sono più che evidenti e bisogna ridare loro modo di rincominciare. Io sono qui, diciamo per coordinare, sono 50 anni che milito in quest’ambiente. Sono tra quelli che non ha mai battuto i pugni sul tavolo, ma ho idee molto chiare, risposte concrete. Il ruolo di opposizione, è un ruolo straordinario se esercitato nel rispetto di chi governa. Non abbiamo e non vogliamo assumere un atteggiamento che sia da ostacoli, noi vogliamo co-governare da fuori, portando alla luce quelle che sono le vere esigenze dei cittadini, i loro bisogni, ascoltando la “gente comune” solo così si può pensare di ricostruire una città che sia davvero a misura d’uomo».

Quali i progetti già in cantiere o comunque in procinto?

«Nell’immediato al di là della realizzazione di una nuova sede, abbiamo una serie di manifestazioni in calendario. Ma una delle principali, a inizio febbraio, sarà proprio quella di incontrare il reparto economico, consultando tutto il sistema della città per integrarlo con gli altri, perché dobbiamo cominciare subito a programmare un “domani” dopo la pandemia ed una ripresa imminente». Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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