Rita De Crescenzo, il figlio fermato dai vigili e portato in casa famiglia. Trapanese: "Agito nel rispetto della legge"
L'assessore alle Politiche sociali di Napoli, Trapanese, ha commentato il caso del figlio di Rita de Crescenzo. Il ragazzo era irreperibile per quasi un anno dopo essere scappato da una casa famiglia.
Il giovane Kekko, ritrovato durante un controllo della Polizia Locale mentre percorreva uno scooter sul Lungomare di Napoli. Ai controlli, è emerso che non aveva la patente e risultava essere oggetto di una segnalazione di rintraccio.
Dopo essere stato portato in caserma, è stato raggiunto dagli assistenti sociali comunali, che hanno deciso il suo trasferimento in un'altra casa famiglia nel casertano. L'assessore ha sottolineato che il Comune, come ente deputato alla tutela dei minori, deve attenersi al rispetto delle norme vigenti per la riservatezza dei minori e delle loro famiglie.
Ha dichiarato che la vicenda deve essere discussa esclusivamente tra i soggetti coinvolti e che i procedimenti relativi ai minori possono essere rivisti. Ha anche sottolineato che esistono figure di garanzia preposte alla tutela degli interessi dei minori e che il Comune si attiene alla legalità e alla tutela reale degli interessi del minore.
La rabbia di Rita De Crescenzo: le parole di Luca Trapanese
L'assessore ha espresso piena solidarietà e vicinanza all'operato dei servizi sociali coinvolti, affermando che hanno agito nel pieno rispetto della legge, dei principi deontologici e professionali. Ha evidenziato che esistono atti in possesso dell'Autorità Giudiziaria che narrano i dettagli della vicenda complessa e dei vari interventi effettuati.
“Il Comune, quale ente deputato alla tutela dei minori, deve attenersi al rispetto delle norme vigenti a tutela innanzitutto della riservatezza loro e delle rispettive famiglie. Sulla vicenda resa pubblica da diversi anni ed in particolare nei giorni scorsi, relativa ad un minore che si era allontanato da una casa famiglia ed è stato riaffidato alla Pubblica Tutela, è opportuno discuterne esclusivamente tra i soggetti coinvolti. I procedimenti relativi ai minori possono sempre essere rivisti e, contro il dispositivo di un’Autorità Giudiziaria eventualmente ritenuto sovradimensionato o incongruo, è possibile proporre reclamo o fare appello, a seconda della fase processuale in cui ci si trova. La legge ha inoltre istituito figure di garanzia preposte alla tutela degli interessi dei minori, sia nel procedimento che nell’esercizio delle funzioni tutorie. Sono del tutto sereno rispetto all’operato dei nostri professionisti coinvolti ed esistono atti in possesso dell’Autorità Giudiziaria che raccontano i dettagli di una vicenda complessa e di tutti gli interventi effettuati, le risorse profuse ed i tentativi esperiti per condurre la vicenda alla migliore soluzione. Il Comune di Napoli ed i Servizi Sociali non si sono mai sottratti ai loro compiti istituzionali e ad un’interlocuzione nella cornice della legalità e a reale tutela dell’interesse del minore. Esprimo pertanto piena solidarietà e vicinanza dell’Amministrazione al nostro Servizio Sociale, sicuro che abbia agito nel pieno rispetto non solo della Legge, ma anche dei principi deontologici e professionali”.