Sergio Muñiz è diventato papà per la prima volta. L'attore spagnolo 45enn noto anche per la vittoria alla seconda edizione de L'isola dei famosi celebra l'arrivo del figlio Yari.
Su Instagram, ha pubblicato l'annuncio del lieto evento con una prima immagine in cui si intravede il bambino, nato dall'amore con la compagna Morena Firpo.
Cantante, attore e modello nato a Bilbao ma da anni residente principalmente in Italia, Muñiz è tornato di recente in televisione, come come concorrente alla decima edizione di Tale e quale show.
Chi è Morena Firpo
In passato sposato con Beatrice Bernardin, da cui si è separato, Sergio Muñiz ha trovato l'amore con Morena Firpo, che è lontana dal mondo dello spettacolo e di professione fa l'insegnante di yoga.
Nata a Genova, classe 1984, in passato la donna ha lavorato presso lo Ied di Milano, ma poi si è specializzata in India nella disciplina dell'Akhanda Yoga. Si fa chiamare Morena “Shree Sundari” Firpo. Lei e Muñiz vivono a Levanto, in Liguria.
Il significato del nome Yari
Yari (conosciuto in Italia anche grazie al figlio di Al Bano e Romina Power) è un nome di origine russa che significa "eletto da Dio". Secondo un'altra teoria si legherebbe a una parole giapponese che indicava una lancia usata dai samurai. In alcuni paesi esiste anche nella forma femminile, forse legato a un nome caraibico che significa "oro", oppure alla parola ebraica yarib, "combattere, contendere". Esiste anche nella lingua del popolo maya, con il significato di "figlio del Sole".
La dedica di Sergio Muniz
Per celebrare l'arrivo del suo bambino, Muniz ha pubblicato come dedica un pensiero del Premio Nobel per la letteratura José Saramago: "Figlio è un essere che Dio ci ha prestato per fare un corso intensivo di come amare qualcuno più di noi stessi, di come cambiare i nostri peggiori difetti per darli i migliori esempi e, di noi, imparare ad avere coraggio.
Si, è così! Essere madre o padre è il maggiore gesto di coraggio che qualcuno possa fare, perché è esporsi ad ogni tipo di dolore, principalmente dell’incertezza di agire nel modo corretto e della paura di perdere qualcosa di così tanto amato. Perdere? Com’è? Non è nostro? Fu soltanto un prestito… il più pregiato e meraviglioso prestito, perché sono nostri solo per il periodo nel quale non possono valersi per se stessi, dopo loro appartengono alla vita, al destino e alle proprie famiglie. Dio benedica i nostri figli perché a noi ci ha benedetto già con il loro dono".
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