“Non avrebbe senso convocare un tavolo con le opposizioni l’11 agosto se non vi fosse un desiderio autentico di ascoltare e cercare un punto d’incontro. L’intenzione è vedere se
– nel merito della tutela delle fasce sociali più deboli - si possano trovare punti di convergenza”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo ad Agorà.

“Reputo importante che il Governo – ha aggiunto - voglia intervenire con una proposta quadro sui salari, bloccati da trent’anni e addirittura diminuiti negli ultimi 10 di governo della sinistra. I salari in Germania sono cresciuti del 7.65%, in Francia del 4,6%, mentre quelli italiani sono diminuiti dell’1,4%. Non nascondiamo le difficoltà di questa proposta: il tema è delicato, basti pensare che persino la Cgil fino a qualche settimana fa era contraria all’introduzione del salario minimo legale. La Cisl è rimasta contraria mentre Landini si è trovato costretto a cedere senza convinzione a ragioni politiche. Non credo che queste organizzazioni vadano contro i lavoratori, ma  è evidente che l’argomento richiede prudenza, soprattutto alla luce del fatto che il 97% dei lavoratori italiani ha un contratto nazionale che è al di sopra dei 9 euro proposti dalla sinistra. In questo siamo una nazione più virtuosa di altre".
“La nostra buona fede? Il collega Rizzetto – ora presidente della commissione Lavoro - aveva presentato nella scorsa legislatura una proposta di legge per introduzione del salario minimo nazionale  su base territoriale nelle regioni dove non esiste la contrattazione nazionale”.
“In ogni caso, questa complessità- ha proseguito Rampelli -  c’induce a lavorare sulla capacità dell’economia italiana di rinascere e riprendersi. E con il Governo Meloni questa ripresa sta avvenendo, come dimostrano i dati dell’Ocse secondo cui i redditi pro capite delle famiglie italiane sono tra i più alti dell’area Ocse, +3,3% a fronte di una media di +0,9%. E Le azioni in politica economica,  come la delega fiscale, il taglio del cuneo fiscale di 7 punti, la detassazione dei premi di produttività, il rinnovo del contratto per la scuola, la decontribuzione per le imprese sulle nuove assunzioni e sulle stabilizzazioni dei contratti precari, sono misure che vanno in questa direzione". 

"La sinistra si abbarbica al totem del salario minimo per legge- ha concluso -  perché il centrodestra l’ha superata a sinistra, come dimostra anche la tassazione degli extra profitti per le banche”.

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