BERLUSCONI. In un audio ottenuto in esclusiva da LaPresse, si sente il leader di Forza Italia che durante la riunione dell’assemblea del partito alla Camera dice: “Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Oggi, purtroppo, nel mondo occidentale non ci sono leader, né in Europa e negli Stati Uniti d’America”. Poi parla degli accordi di Minsk e dice che il presidente ucraino ha “triplicato” gli attacchi alle repubbliche del Donbass.
Dopo le parole sui suoi rapporti con Vladimir Putin, Silvio Berlusconi torna a far discutere per le parole pronunciate durante la riunione dell’assemblea di Forza Italia alla Camera e registrate in un audio ottenuto in esclusiva da LaPresse.

Berluconi: “Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky”

Dice il leader di Forza Italia - Perché non c’è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo…”. Poi aggiunge: “Quello che è un altro rischio, un altro pericolo che tutti noi abbiamo: oggi, purtroppo, nel mondo occidentale, non ci sono leader, non ci sono in Europa e negli Stati Uniti d’America. Non vi dico le cose che so ma leader veri non ce ne sono.

"Posso farvi sorridere? L’unico vero leader sono io…”

Più tardi, in una telefonata a La7 durante lo speciale di Enrico Mentana, ha detto che le sue parole “vanno inquadrate in un discorso più generale, era il racconto di una preoccupazione più generale riguardo al clima che si era ingenerato nel rapporto tra Russia, Europa e Occidente”. Intanto però si è scatenata la polemica politica, con il segretario del Pd Enrico Letta che ha parlato di "parole gravissime", mentre il leader del M5s Giuseppe Conte ha detto che "il ministero degli Esteri non può andare a Forza Italia".

“Questa è la situazione della guerra in Ucraina”

“Sapete com’è avvenuta la cosa della Russia? Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo - dice ancora Berlusconi nell’audio - Promettete? (…) La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l’Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l’altro. L’Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche. I morti diventano (…). Disperate, le due repubbliche (…) mandano una delegazione a Mosca (…) e finalmente riescono a parlare con Putin.

Dicono: ‘Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu’”

“Lui - aggiunge il leader di FI - è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un’altra settimana per tornare indietro.

È entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall’Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni. Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina”. “La guerra condotta in Ucraina è la strage dei soldati e dei cittadini ucraini - conclude Berlusconi - Se lui diceva ‘Non attacco più’, finiva tutto (…). Quindi se non c’è un intervento forte, questa guerra non finisce”.

Berlusconi: “Parole vanno inquadrate in un discorso più generale”

Dopo la diffusione dell’audio Silvio Berlusconi, in una telefonata La 7 durante lo speciale di Enrico Mentana, ha detto che le parole sul presidente ucraino Volodymir Zelensky e il conflitto in Ucraina pronunciate durante la riunione del gruppo di FI alla Camera “vanno inquadrate in un discorso più generale, era il racconto di una preoccupazione più generale riguardo al clima che si era ingenerato nel rapporto tra Russia, Europa e Occidente’”. Il direttore de La 7 ha ricevuto in diretta la telefonata dell'ex premier e ha citato le parole di Berlusconi: “Con il governo degli Stati Uniti che ha disatteso le premesse date da Donald Trump al rapporto multilaterale e con una situazione che è andata facendosi sempre meno favorevole, dopo 23 anni, dopo Pratica di Mare, e che ha un solo beneficiario che forse ha soffiato sul fuoco, cioè la Cina". "La preoccupazione generale di Berlusconi - ha continuato Mentana riferendo le parole del leader di FI - era che ci fosse la rottura tra Europa e Russia, che in qualche modo interrompeva una spirale già rallentata, con il fatto che la Cina potesse approfittare di tutto questo. Questa è la contestualizzazione dell'interessato e che era alla base delle sue parole", ha concluso Mentana. (Skytg24) [sv slug="seguici"]
 
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