Le carceri di Israele detengono attualmente 5.200 prigionieri palestinesi, tra cui 333 donne e 170 minori. Questo dato risale al periodo precedente all'attacco di Hamas del 7 ottobre, ma le autorità palestinesi suggeriscono che il numero potrebbe essere ancora più elevato.

Le Nazioni Unite hanno riportato che dal 1967, quando Israele occupò la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, sarebbero stati arrestati circa un milione di palestinesi, di cui uno su cinque sarebbe stato detenuto almeno una volta. Questo numero raddoppia per gli uomini.

Yahia Sinwar, leader di Hamas, ha proposto la liberazione degli oltre 200 ostaggi in cambio dei detenuti, ma l'esercito israeliano considera questa mossa come "terrorismo psicologico."

Il sistema carcerario israeliano ha destato preoccupazioni tra varie organizzazioni per i diritti umani. L'organizzazione palestinese Addameer ha descritto il sistema come un "complesso di macchine fatto di leggi e procedure progettate per uccidere." Il rapporto di Save the Children ha rivelato abusi fisici e psicologici sui minori detenuti, interrogati senza la presenza dei genitori e sfruttati come informatori.

Anche le donne detenute subirebbero trattamenti crudeli e inumani da parte delle forze israeliane, come evidenziato nel rapporto di un'organizzazione non governativa palestinese. Sono riportate varie forme di violenza, compresa la violenza sessuale, subite dalle prigioniere. Questa situazione solleva gravi preoccupazioni in merito ai diritti umani e al trattamento dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane.

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