Battipaglia: dubbi sul certificato medico dell'infermiera morta, indagini in corso
La famiglia denuncia: diagnosi di disidratazione, ma la causa del decesso sarebbe un'ischemia cerebrale
Crescono i sospetti sulla diagnosi che era stata fatta all'infermiera morta a Battipaglia, dopo una lunga agonia tra quattro reparti dell'ospedale della Piana del Sele. Il certificato medico, firmato al Pronto soccorso del nosocomio, riportava una diagnosi di “disidratazione,” ma la donna di 61 anni è morta successivamente a causa di un’ischemia cerebrale. Questo dettaglio ha spinto la famiglia a rivolgersi alle autorità, aprendo un caso che ora è sotto indagine.
La denuncia della famiglia
La famiglia della vittima, come riporta anche il quotidiano “La Città”, già lo scorso 20 agosto aveva presentato una denuncia ai Nas di Salerno, mettendo in dubbio la diagnosi iniziale. La donna, infatti, era stata trasferita in Rianimazione dopo una serie di presunti errori medici commessi in diversi reparti. La catena di eventi che ha portato al decesso è ora oggetto di indagine da parte della magistratura.
Errori medici sotto accusa
Al momento, gli inquirenti stanno cercando di chiarire se vi siano stati errori nella gestione del caso e, se confermati, questi potrebbero portare all’emissione di avvisi di garanzia per i medici coinvolti. Il fascicolo aperto dai pm dovrà fare luce su eventuali responsabilità che avrebbero aggravato la condizione della paziente, già in situazioni di difficoltà prima di arrivare al Pronto soccorso.
L'autopsia a Roccadaspide
Il corpo dell'infermiera è attualmente custodito nell'obitorio di Roccadaspide, dove si attende l'autopsia che potrebbe fornire ulteriori elementi per l’indagine. L’esame post mortem sarà cruciale per stabilire con precisione le cause del decesso e verificare se la diagnosi iniziale di disidratazione fosse inadeguata o se vi siano state altre negligenze mediche che abbiano accelerato il drammatico epilogo.
Le possibili responsabilità mediche
Le ipotesi investigative attualmente al vaglio dei pm si concentrano su una presunta catena di errori nella gestione della paziente da parte del personale medico. Qualora dovessero emergere gravi negligenze o condotte imprudenti, i responsabili potrebbero essere chiamati a rispondere davanti alla giustizia. Tuttavia, prima che si possa procedere con eventuali accuse, sarà necessario attendere l’autopsia e ulteriori accertamenti.
L'attesa per i risultati delle indagini
Le prossime ore saranno cruciali per fare chiarezza su quanto accaduto. Gli investigatori continueranno a interrogare testimoni e a raccogliere tutte le prove necessarie per definire il quadro completo della situazione. L'autopsia, già programmata, sarà determinante per stabilire con certezza se vi siano state responsabilità mediche nel decesso dell'infermiera.
Il caso potrebbe aprire un nuovo capitolo legato alla malasanità in Italia, con accuse di negligenza che potrebbero pesare su diversi operatori sanitari coinvolti nella vicenda. La famiglia della donna, intanto, si aggrappa alla speranza che la giustizia possa fare il suo corso e chiarire le cause che hanno portato alla morte della loro cara.