TARANTO. Non si tratta di traumi o di morte violenta. L'autopsia effettuata sul corpo della neonata di 40 giorni morta a Taranto ha dato le prime risposte.

Queste ultime sono rinviate ai risultati degli esami istologici e di laboratorio che richiederanno alcune settimane. Restano in piedi a questo punto le ipotesi di morte in culla o morte a seguito di patologie congenite e mai identificate prima.

Come atti dovuti, intanto, il pm Enrico Bruschi ha iscritto un paio di giorni fa nel registro degli indagati i genitori - lui 23enne e lei 18 - per omissione e due medici, la pediatra e una dottoressa di base, per responsabilità colposa per morte in ambito sanitario.

Si sa che la bimba era stata molto raffreddata ed era sotto cura. Di qui anche la decisione del magistrato di sequestrare alcuni strumenti, come il tira-muchi e l'apparecchio dell'aerosol, utilizzati per curare la piccola, allo scopo di verificare la possibilità di trarre elementi utili all'indagine.

La mattina del 5 novembre, quando al risveglio si erano accorti che la bimba non respirava, i genitori avevano chiamato subito il 118.

Dopo i vani tentativi di rianimarla sul posto, gli operatori l'avevano trasportata all'ospedale Santissima Annunziata, dove i medici null'altro hanno potuto che constatarne il decesso.

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