Nel giorno in cui la Commissione europea certifica il tracollo dell’economia dell’Eurozona – Italia in testa – a causa del Covid, l’Istat rende noto che a maggio sono visibili “i primi segni di ripresa dei ritmi produttivi dopo le marcate contrazioni registrate a marzo e aprile”. I dati su redditi, consumi e mercato del lavoro, si legge nella nota mensile sull’andamento economia redatta dall’istituto di statistica, “sembrano riflettere gli effetti delle politiche di contrasto alla crisi” messi in campo dal governo.
La situazione economica nell'ultimo trimestre
Nel primo trimestre, infatti, il calo del reddito delle famiglie è stato “nettamente meno ampio” rispetto a quello del Pil nominale, a fronte di un “deciso aumento della propensione al risparmio”. Restano le preoccupazioni sul mondo delle imprese, con
un’azienda su tre a rischio chiusura a causa del Covid.
“L’impatto della crisi sulle imprese è stato di intensità e rapidità straordinarie”, scrive l’Istat. In base a un sondaggio condotto sulle aziende con più di 3 addetti, risulta che il 38,8 per cento “ha denunciato l’esistenza di fattori economici e organizzativi che ne mettono
a rischio la sopravvivenza nel corso dell’anno”. Il pericolo di chiudere è più alto tra le
micro imprese (40,6%) e la piccole (33,5%) ma è “significativo” anche tra le medie (22,4%) e le grandi (18,8%).
Alberghi e ristoranti
Percentuali che crescono ulteriormente nel caso di
alberghi e ristoranti. Sei su dieci, infatti, sono a rischio chiusura entro un anno, mettendo in pericolo oltre
800mila posti di lavoro. Situazione simile per il 61,5% delle aziende dello sport, cultura e intrattenimento (con 3,4 miliardi di euro di valore aggiunto e circa 700mila addetti), per un terzo delle imprese della manifattura, delle costruzioni e pure del commercio.
E-Commerce
Nel mese di maggio, invece, ha registrato una crescita record dell'economia per l’
e-commerce (+41,7% rispetto all’anno precedente), dopo il +28,2% di aprile. Continuano a soffrire i piccoli negozi (-18,8%), mentre la grande distribuzione riduce le perdite (-4,4%).
Vendite al dettaglio
In generale dai dati emerge una “significativa
crescita congiunturale delle vendite al dettaglio, con un parziale recupero degli acquisti di prodotti non alimentari”, parallelamente all’aumento delle esportazioni extra-Ue. Con l’inizio della fase 2 dell’emergenza Covid, infatti, le vendite sono aumentate del 24,3% in termini di valore rispetto ad aprile. Siamo ancora molto lontani però dai livelli pre-crisi (rispetto a maggio 2019 il calo è del 10,5%).
Fiducia sulla crescita dell'economia
Come confermato dall’istituto di statistica, a giugno migliora la
fiducia tra i vari settori economici. “Prosegue invece la progressiva
erosione dell’occupazione – si legge nella nota – seppure a ritmi moderati. Aumentano congiunturalmente le ore lavorate e il numero di persone in cerca di lavoro”. Fonte: ilfattoquotidiano.it
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