Alpinisti dispersi sul Gran Sasso, ancora nessuna traccia di Cristian Gualdi e Luca Perazzini
«Dove hanno lanciato l'sos, non li abbiamo trovati. Dopo 4 giorni, speranze ridotte»
Cristian Gualdi, 48 anni, e Luca Perazzini, 42 anni, entrambi di origine romagnola, risultano dispersi da domenica 22 dicembre sul Gran Sasso. L’ultimo segnale di SOS è stato lanciato dal Vallone dell’Inferno, un’area impervia e difficile da raggiungere. Tuttavia, le squadre di soccorso che sono riuscite a raggiungere il luogo non hanno trovato traccia dei due alpinisti.
Marco Moreschini, del Soccorso Alpino dell’Arma dell’Aquila, ha dichiarato: «La pressione è alta, sappiamo che ci sono due persone da salvare. Tuttavia, dopo quattro giorni, le speranze sono purtroppo ridotte, anche se non smettiamo di cercare.»
Ricerche ostacolate dal maltempo e dal rischio valanghe
Le operazioni di soccorso, già complesse per la natura del terreno, sono state ulteriormente complicate dal maltempo. Forti venti e rischio valanghe, classificato a livello 3 su una scala di 5, hanno reso impossibili i tentativi via terra. Nella giornata di venerdì 27 dicembre è previsto un miglioramento del meteo, che potrebbe consentire un sorvolo aereo dell’area.
Il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico, Daniele Perilli, ha sottolineato l’importanza della sicurezza dei soccorritori: «Non possiamo mettere a rischio la vita di decine di operatori. Lavoriamo con estrema cautela e cerchiamo di sfruttare ogni finestra di bel tempo disponibile.»
Tecnologia e strategia: il possibile utilizzo del sonar Recco
In caso di condizioni meteo favorevoli, i soccorritori prevedono di utilizzare un dispositivo sonar Recco, già impiegato con successo in precedenti operazioni di ricerca in montagna. Questa tecnologia potrebbe rivelarsi fondamentale per individuare eventuali segnali dei dispersi, anche sotto strati di neve o detriti.
Il dramma del Gran Sasso: una montagna maestosa e insidiosa
Il Gran Sasso, con i suoi panorami mozzafiato e le sue impegnative vie alpinistiche, attira ogni anno escursionisti e appassionati di montagna. Tuttavia, la sua bellezza è accompagnata da condizioni spesso estreme, soprattutto in inverno. La Direttissima al Corno Grande, da cui si ritiene siano scivolati Gualdi e Perazzini, è una delle vie più difficili e pericolose, che richiede esperienza e preparazione adeguata.
Speranze flebili, ma ricerche instancabili
Nonostante il passare dei giorni e le difficoltà incontrate, i soccorritori non si arrendono. Il coordinamento tra Soccorso Alpino, Guardia di Finanza e altre unità specializzate rappresenta uno sforzo congiunto per riportare a casa i due alpinisti.
Le famiglie di Cristian Gualdi e Luca Perazzini restano in attesa di notizie, aggrappandosi alla speranza che possano essersi rifugiati in un anfratto e che le squadre di soccorso riescano a trovarli.