Tony Colombo, le nozze trash, le accuse di camorra e l'arresto: vestiti, sigarette ed energy drink, gli affari del cantante neomelodico e della moglie Tina
Tony Colombo e Tina Rispoli, una coppia che ha fatto parlare di sé fin dai preparativi delle nozze, sono stati protagonisti di una trasformazione da celebrità del mondo del gossip alla cronaca giudiziaria.
Nel marzo del 2019, il loro matrimonio aveva attirato l'attenzione del pubblico e dei media. Tina è arrivata all'altare su una carrozza bianca trainata da quattro cavalli, circondata da giocolieri, trampolieri, ragazze pon pon, personaggi in costume d'epoca e una banda musicale. Il corteo nuziale ha attraversato le strade del quartiere fino a piazza Di Vittorio, causando la paralisi del traffico lungo il percorso. Tuttavia, i festeggiamenti eccessivi hanno suscitato polemiche sui social media.
Gli affari con il clan Di Lauro
La Direzione Investigativa Antimafia ha inserito il matrimonio di Tina Rispoli e Tony Colombo nella relazione semestrale del 2019. Il clan Rispoli è stato menzionato in quanto "limitava la sua zona d'influenza al cosiddetto Largo Macello." Inoltre, una nota a margine ha fatto riferimento al matrimonio sfarzoso senza le prescritte autorizzazioni, suscitando l'attenzione dei media.
Gli Arresti di Tony Colombo e Tina Rispoli
Il 17 ottobre 2023, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Napoli hanno arrestato 27 indagati, tra cui Tony Colombo, Tina Rispoli e Vincenzo Di Lauro, figlio del capoclan Paolo Di Lauro.
Accusati di vari reati, tra cui associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata; violenza privata aggravata, associazione a delinquere finalizzata alle turbative d'asta aggravata agevolata. E associazione a delinquere transnazionale per il contrabbando di tabacco lavorato all'estero.
Le indagini hanno rivelato come l'organizzazione, finanziata dal clan Di Lauro, da Tony Colombo e da Tina Rispoli, avesse investito in varie attività imprenditoriali, creando marchi come "Corleone" e producendo persino una bevanda energetica chiamata "9 mm." Il clan aveva anche gestito una palestra, una sala scommesse e supermercati attraverso società intestate a prestanome. Inoltre, sono emersi reati come lo spaccio di droga, estorsioni e minacce a familiari di un pentito e a imprenditori partecipanti alle aste giudiziarie.