Dopo un primo calo dei decessi da coronavirus
La Spagna si avvia a riaprire parte delle attività commerciali. I contagi nel Paese, secondo al mondo dopo gli Stati Uniti con 166.831 casi, restano alti. Ieri inoltre si è registrato nuovamente un lieve aumento del numero di morti, saliti quindi a 17.209. Ma Madrid sembra pronta a lanciare nonostante tutto la fase 2. "Abbiamo voglia di tornare nelle strade, ma il nostro desiderio ancora più grande è vincere la guerra ed evitare una ricaduta", ha detto il primo ministro Pedro Sanchez, avvertendo che "la vittoria è ancora lontana". La decisione del governo Sanchez è stata fortemente opposta sia dagli esperti sanitari che da diverse autorità politiche, in particolare in Catalogna. Ad ogni modo, i lavoratori dell'edilizia e dell'industria (anche di attività quindi, non essenziali) torneranno a lavoro dopo un lockdown di settimane iniziato lo scorso 30 marzo.
Nel frattempo Pasquetta in casa per gli italiani: potenziati i controlli in tutto il Paese
Dopo una Pasqua in lockdown, gli italiani si preparano a passare anche il giorno di Pasquetta in casa. E anche oggi aumentano i controlli: nella capitale già da venerdì scorso sono stati potenziati i posti di blocco per evitare che la gente si spostasse da amici o parenti, mentre a Venezia i cittadini sono stati controllati dall'alto tramite l'uso di droni.
Le dichiarazioni di Conte
"Oggi non sarà come le altre volte, ma non lo sarà nemmeno domani, quando stringeremo più forte quello a cui teniamo. Le rinunce che ognuno di noi compie in questa domenica così importante sono un gesto di attaccamento autentico a quello che conta davvero e che potremo riprenderci presto", ha commentato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Che sabato si è riunito in video-conferenza con il comitato di esperti per preparare la fase 2, quella di graduale riapertura del Paese. Per prima cosa si è parlato della riapertura delle fabbriche, individuando il 20 aprile come una possibile data. Per quanto riguarda il ritorno a scuola, però, il Consiglio superiore di sanità avverte: meglio posticipare direttamente a settembre.
I contagi nel nostro Paese
Secondo l'ultimo bollettino della Protezione Civile, sono 156.363: si tratta di 4.092 positivi in più. I guariti sono invece arrivati a 34.211, mentre i decessi registrati sono 19.899. Dati che fanno sperare le autorità di poter allentare presto le misure contro il coronavirus, ma che rimangono comunque molto elevati. Nel frattempo, negli Stati Uniti, primo Paese per contagi con oltre 555mila casi, in un giorno sono morte 1.514 persone. In tutto il mondo si contano più di 110mila decessi dall'inizio della pandemia. E in Cina, dove era stata avviata la fase di riapertura, si teme per una nuova impennata di contagi: ieri sono stati infatti registrati un centinaio di nuovi casi.(Fanpage)
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