Il mistero attorno alla tragica scomparsa e morte di Giulia Cecchettin è al centro delle indagini di "Chi l'ha visto?", il programma condotto da Federica Sciarelli su Rai 3, andato in onda il 29 novembre. La conduttrice solleva interrogativi cruciali sulla possibilità di salvare Giulia e sulla gestione da parte dei Carabinieri dell'aggressione subita dalla giovane.

La domanda principale riguarda il momento in cui la telefonata di un cittadino che ha segnalato l'aggressione di Giulia è stata messa in relazione con la sua scomparsa.

Giulia poteva essere salvata?

La conduttrice sottolinea che la telefonata è giunta alle 23:18. Ma l'intervento dei Carabinieri è avvenuto solo per una rissa in un bar e un litigio dopo un incidente. Non per l'aggressione a Giulia. La sequenza temporale indica un lasso di 32 minuti in cui, teoricamente, la vita di Giulia avrebbe potuto essere salvata.

La denuncia del padre di Giulia Cecchettin

Un altro aspetto critico riguarda la denuncia del padre di Giulia, Gino Cecchettin, per la scomparsa della figlia. Nonostante avesse segnalato la difficile relazione tra Giulia e Filippo Turetta, la denuncia è stata categorizzata come "allontanamento volontario" senza pericolo di vita. Solo successivamente, grazie al collegamento di un cittadino che aveva assistito all'aggressione, i Carabinieri hanno associato la telefonata del testimone alla scomparsa di Giulia.

La nota inviata dai Carabinieri a "Chi l'ha visto?" spiega che il collegamento tra l'aggressione e la scomparsa è avvenuto dopo che Gino Cecchettin ha pubblicato un post social per chiedere aiuto nelle ricerche. Un cittadino di Vigonovo, vicino all'abitazione di Giulia, ha contattato il padre, confermando di essere stato testimone della lite la sera prima. Questo ha permesso ai Carabinieri di associare la testimonianza alle circostanze della scomparsa di Giulia.

Il programma evidenzia che, nonostante la dicitura "allontanamento volontario," i Carabinieri hanno agito come se si trattasse di una scomparsa con rischio per l'incolumità della persona. La conduttrice sottolinea che la gestione dell'intera vicenda solleva importanti domande sulla prontezza e la tempestività delle autorità nel rispondere a segnalazioni di possibili situazioni di pericolo.

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