Tragedia in tangenziale, si ribalta con l'auto e muore: Alessandro Occhiato aveva 38 anni, era papà di due bambini
Un tragico incidente ha portato alla prematura morte di Alessandro Occhiato, un uomo di 38 anni originario di Cassano Magnago. L'incidente si è verificato nella serata di ieri, sabato 4 novembre, intorno alle 20, nelle vicinanze dell'uscita di Trecate, sulla tangenziale di Novara.
Le circostanze esatte dell'incidente sono attualmente oggetto di indagine, ma sembra che l'auto guidata dalla vittima, che stava viaggiando in direzione dei Laghi, abbia perso il controllo, uscendo di strada e sfondando il guard rail prima di ribaltarsi nei campi circostanti. Questo impatto devastante ha purtroppo portato alla morte del trentottenne che si trovava al volante.
Inutili i soccorsi: Alessandro Occhiato non ce l'ha fatta
I soccorritori, tra cui personale medico, vigili del fuoco e forze dell'ordine, sono giunti tempestivamente sul luogo dell'incidente. Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi, non è stato possibile salvare la vita di Alessandro Occhiato, e gli operatori medici hanno constatato il suo decesso sul posto.
Le cause esatte dell'incidente saranno oggetto di ulteriori indagini da parte delle autorità competenti. La tragica perdita di Alessandro rappresenta un evento doloroso per la sua famiglia e la comunità, e i nostri pensieri vanno a coloro che lo conoscevano e gli erano vicini. L’uomo, padre di due figli, era appassionato di motori e lavorava nel settore aeronautico.
Le altre notizie di cronaca
Monia Bortolotti, per tutti Mia, arrestata con l'accusa di duplice infanticidio. Le sue vittime sono i suoi figli Alice e Mattia, deceduti a distanza di 4 e 2 mesi rispettivamente. L'ipotesi degli investigatori è che entrambi i neonati soffocati dalla madre nella loro casa di Pedrengo, Bergamo.
«E la Procura incolpa me, come se tutta questa tragedia fosse voluta, cercata. A nessuno importa che i miei bimbi fossero seguiti e tenuti come fiorellini, perfetti. A nessuno importa come io cercassi disperatamente di essere la mamma che non ho mai avuto». La difesa di Monia Bortolotti era lì, gettata in pasto ai social network mesi prima del suo arresto per l’omicidio volontario dei figlioletti Alice e Mattia, 4 e 2 mesi. Continua a leggere qui